Crisi Ucraina, le truppe di Mosca si ritirano: «Fermata l’escalation»

Redazione
15/02/2022

Dopo le parole di Scholz di ieri, si prosegue nel percorso di disgelo. La Tass fa sapere che l'esercito al confine ucraino tornerà alla base. Soddisfazione del governo di Kiev, mentre l'Ue approva un prestito da 1,2 miliardi di euro.

Crisi Ucraina, le truppe di Mosca si ritirano: «Fermata l’escalation»

La crisi Ucraina e lo scontro diplomatico tra i paesi Nato e la Russia potrebbero essere sulla via della risoluzione. Dopo la missione di ieri del cancelliere tedesco Olaf Scholz, a cui si aggiunge quella odierna di Luigi Di Maio, sembra essere sempre più vicina la fine di questo estenuante braccio di ferro. La notizia del giorno è il ritiro di gran parte delle milizie poste al confine con il paese ucraino, annunciata dal ministero della Difesa russo tramite la Tass. Un disgelo in pienare regola, accolto con grande entusiasmo anche da Kiev, con il capo della diplomazia Dmytro Kuleba a dichiarare che Ucraina e Occidente hanno «impedito l’escalation russa».

Crisi Ucraina, le truppe di Mosca si ritirano: «Fermata l'escalation». Mattinata cruciale per la Russia, che richiama i soldati dal confine
Alcuni soldati ucraini al confine con la Russia (Getty)

Crisi Ucraina, Mosca ritira le truppe

Schierate ufficialmente per esercitazioni militari, le truppe russe alla frontiera ucraina stanno rientrando nei rispettivi presidi permanenti. La Tass, l’agenzia stampa russa, ha riportato le dichiarazioni del ministero della Difesa di Mosca, rappresentato dal portavoce Igor Konashenkov, generale maggiore: «Unità dei distretti militari meridionali e occidentali, che hanno completato i loro compiti, hanno già iniziato a caricare i mezzi di trasporto ferroviari e terrestri e oggi inizieranno a rientrare alle proprie basi. Mentre le misure di addestramento al combattimento si avvicinano alla conclusione, le truppe, come sempre avviene, effettueranno marce combinate alle proprie basi permanenti». Una notizia attesa, che ieri era stata in parte anticipata dal Ministro degli Esteri russo, Sergey Lavrov, che aveva parlato di «possibili accordi con l’Occidente».

Dal Regno Unito: «Invasione ancora probabile». L’UE approva il prestito all’Ucraina

Poco prima dell’annuncio del ritiro delle truppe, tuttavia, era stato Liz Truss a intervenire sulla crisi. Il Ministro degli Esteri del Regno Unito ha dichiarato che «un’invasione potrebbe essere molto probabile», proprio pochi istanti prima che da Mosca arrivasse la notizia della smobilitazione. I Paesi della Nato restano vigili e intanto l’Europarlamento ha dato il via libera alla Commissione Ue, che stanzierà un prestito di 1,2 miliardi di euro da destinare all’Ucraina. L’obiettivo è aiutarla a «coprire il fabbisogno di finanziamento esterno per l’anno 2022». Un prestito definito necessario a causa delle «crescenti tensioni geopolitiche al confine con la Russia, che hanno avuto notevoli ripercussioni sulla fiducia degli investitori esteri. Dalla metà di novembre 2021 infatti la valuta nazionale ha perso il 9% del suo valore rispetto al dollaro».

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Truppe americane (Getty)