Crisi energetica, Acciaierie di Sicilia pronta a fermare la produzione

Redazione
08/09/2022

La società ferma la produzione per altre due settimane, dopo appena 7 giorni dalla riapertura. A rischio 500 lavoratori e oltre 500mila tonnellate di prodotto l'anno.

Crisi energetica, Acciaierie di Sicilia pronta a fermare la produzione

La Sicilia, e con essa l’Italia, sta per vivere un nuovo dramma occupazionale. Acciaierie di Sicilia, la società del gruppo Alfa Acciai che produce tombini in acciaio per il cemento armato, esportandoli in tutto il Paese, ha sospeso nuovamente la produzione. Era già successo a giugno e luglio, prima del blocco degli impianti deciso anche per agosto. Ora la crisi energetica ha costretto la società a interrompere ancora per almeno due settimane. Troppo alti i costi dell’energia, soprattutto a fronte di un calo di commesse non indifferente, che non permette all’azienda di auto-sostenersi. Sono circa 500 i dipendenti che rischiano di restare a casa.

Crisi energetica, Acciaierie di Sicilia pronta a fermare la produzione. Altre due settimane di stop, dopo la sospensione estiva
Un operaio dentro un’acciaieria (Getty)

La nuova chiusura decisa dopo appena una settimana dal rientro a lavoro

Il rischio di una sospensione definitiva si fa sempre più concreto. Sarebbe un dramma per oltre 500 famiglie, ma anche per l’intero settore. Acciaierie di Sicilia, infatti, ha una capacità produttiva di 500mila tonnellate di prodotto in un anno, con un fatturato di 150 milioni di euro. Ciò nonostante, i costi dell’energia sono troppo alti. Una chiusura significherebbe perdere un importante fornitore, in un momento storico in cui le imprese devono fare i conti con la grave scarsità di materiali. La riapertura era arrivata proprio a inizio settembre, dopo tre mesi di stop. Ora la sospensione, nella speranza che si parli solo di altre due settimane.

I sindacati: «Siamo preoccupati»

Le sigle sindacali Uilm e Fiom lanciano l’allarme: «Acciaierie di Sicilia è a rischio. Siamo preoccupati: Catania e tutta l’Isola rischiano un nuovo dramma occupazionale, sociale. La nuova chiusura per Acciaierie di Sicilia arriva dopo appena una settimana di lavoro e un’altra è stata annunciata per la prossima settimana. Nonostante tutto, Regione e Governo continuano a non intervenire e a rimanere in silenzio. Ormai da tempo si parla di Energy Release ed Isole, di energia che in Sicilia e Sardegna costa più che nel resto d’Italia, ma nessuno fa nulla per rimediare a questa stortura». La pensa così anche la Ugl Metalmeccanici: «Ci troviamo di fronte ad uno scenario in cui l’imprenditore vorrebbe continuare a lavorare e creare sviluppo, ma deve fare i conti con un incremento di spese di oltre il 200% e con aiuti disposti dallo Stato che non servono neanche a garantire un minimo di sollievo».

Crisi energetica, Acciaierie di Sicilia pronta a fermare la produzione. Altre due settimane di stop, dopo la sospensione estiva
Le imprese stanno subendo duri contraccolpi per la mancanza di materiali come l’acciaio (Getty)