Crisi di governo: voci, rumors e spifferi

Redazione
20/07/2022

Verso le 17 Draghi tornerà in Senato. Per scongiurare la fine del governo, Mattarella potrebbe giocare un'ultima carta offrendo al premier la nomina a senatore a vita in cambio di un bis. Rumors dai Palazzi.

Crisi di governo: voci, rumors e spifferi

La crisi di governo pare ormai irreversibile, soprattutto dopo l’aut aut lanciato dal capogruppo della Lega al Senato Massimiliano Romeo che dopo l’intervento di Mario Draghi (qui il discorso integrale del premier) ha chiesto in modo netto discontinuità. Un nuovo governo, con nuovi ministri e senza il Movimento 5 stelle. «Si prenda atto che è nata una nuova maggioranza che è quella del 14 luglio», ha detto Romeo. «Serve ricostruire un nuovo patto come lei ha detto, presidente Draghi, noi ci siamo ma con una nuova maggioranza e un nuovo governo». E così ancora una volta Matteo Salvini potrebbe fare crollare l’esecutivo, come nell’estate 2019, quella del Papeete che mise fine all’esperienza gialloverde (qui la risoluzione presentata dalla Lega).

La mozione Casini

L’ultimo appello ai governisti della maggioranza (o quello che ne rimane) è arrivato da Pierferdinando Casini che ha firmato a sua volta una risoluzione per chiedere a Draghi di restare a Palazzo Chigi. In questo modo la risoluzione verrà posta ai voti indipendentemente dalle firme e dalle adesioni dei capigruppo del centrodestra riunito a Villa Grande. Molto dipenderà da cosa deciderà di fare Silvio Berlusconi. A quanto si apprende però il centrodestra voterà solo la propria risoluzione e non quella presentata dall’ex presidente della Camera.

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Una soluzione alla Monti

Ora si aspetta la risposta all’Aula di Draghi fissata verso le 17. Il presidente del Consiglio risponderà alle osservazioni e poi i partiti attraverso le dichiarazioni di voto prenderanno posizione. Solo allora, con il voto, si capirà se il governo andrà avanti e con quale maggioranza. Un’ora e mezza di sospensione, chiesta da Forza Italia, per trovare una possibile soluzione. In qualche corridoio quirinalizio si sussurra che il presidente della Repubblica Sergio Mattarella potrebbe giocare un’ultima carta: offrire al premier la nomina a senatore a vita in cambio di un suo sì a un Draghi bis.