Crisi climatica, il caldo aumenta i problemi di salute mentale

Fabrizio Grasso
24/02/2022

Secondo uno studio con le temperature estreme crescono i casi di stress, ansia e autolesionismo. Colpiti donne e uomini di ogni fascia di età.

Crisi climatica, il caldo aumenta i problemi di salute mentale

Le conseguenze delle temperature estreme possono riguardare anche la salute mentale. A sostenerlo è l’università di Boston, che in un recente studio ha scoperto una correlazione fra il caldo torrido e l’aumento delle persone che hanno lamentato disturbi psicologici. E aspetto forse peggiore, la questione non risparmia nessuno, dato che è riscontrabile in entrambi i sessi e ogni fascia di età. «Siamo tutti a rischio, pertanto bisogna fare molta attenzione», affermano gli esperti.

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La crisi climatica può aumentare i casi di ansia, stress e autolesionismo

Lo studio, disponibile sulla rivista Jama Psychiatry, è stato realizzato dalla Boston University School of Public Health e ha analizzato i dati anonimi di oltre due milioni di americani. Nel decennio 2010-2019, contenente i sette anni più caldi mai registrati negli Stati Uniti, gli ospedali hanno registrato 3,5 milioni di visite mediche per disturbi mentali. La maggior parte delle persone ha lamentato ansia, depressione e stress, ma non sono mancati casi di autolesionismo e istinti suicidi. Meno frequenti invece i disturbi della personalità e del comportamento, già di per sé rari.

Il caldo torrido dovuto alla crisi climatica aumenta i casi di stress, ansia e autolesionismo. Colpiti donne e uomini di ogni fascia di età.
Una donna cerca di rinfrescarsi con ombrello e ventilatore portatile (Getty)

La ricerca ha utilizzato il metodo “case-crossover”, ossia una mappatura delle degenze su cadenza settimanale. Per ogni individuo è stato preso in considerazione il tasso di rischio durante una giornata con temperature elevate per paragonarlo con un medesimo giorno delle settimane precedenti e successive. «Tutti abbiamo familiarità con disidratazione e colpi di calore», ha detto al Guardian Gregory Wellenius, principale autore della ricerca. «Non pensavamo però che la crisi climatica avesse simili impatti sulla mente». Secondo gli esperti, il rischio non risparmia nessuna fascia di età ed è elevato sia per le donne sia per gli uomini. Diverso invece il caso delle cure successive, dove il ramo maschile potrebbe necessitare di maggiore attenzione rispetto alla controparte femminile.

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Il rischio è più alto nelle regioni poco abituate al caldo estremo

Pur essendo diffuso in ogni zona degli Usa, il rischio sarebbe maggiore nelle aree meno abituate alle temperature soffocanti. La maggior parte delle visite di emergenza per problemi mentali – circa il 12 per cento – si è registrata infatti nel nord-ovest degli Stati Uniti. Sebbene infatti gli abitanti del sud soffrano più spesso il caldo, potrebbero aver sviluppato una maggiore resistenza fisica. «Si tratta di un dato molto importante», ha affermato Amruta Nori-Sarma, docente dell’università di Boston e co-autrice della ricerca. «Potrebbe infatti aiutare a prevenire i periodi più intensi e preparare le strutture all’accoglienza dei pazienti».

Per quanto allarmante, lo studio di Boston non è il primo in tale ambito. Già nel 2018, un’analisi di Stanford aveva riscontrato un aumento dello 0,7 per cento dei suicidi negli Usa e del 2,1 per cento in Messico nel periodo in cui la temperatura media mensile era salita di circa un grado. Dati simili anche in India, che aveva registrato circa 60 mila suicidi negli ultimi trent’anni. Un’analisi di circa 600 milioni di tweet aveva inoltre notato la costante presenza di parole depressive e legate alla solitudine nelle giornate più calde. «Abbiamo bisogno di mitigare il clima per arginare la crisi climatica», ha concluso Nori-Sarma. «Dobbiamo fornire più copertura arborea per ridurre o eliminare del tutto le isole di calore urbane».