Trovare l’anima gemella non è semplice. E, con la pandemia di mezzo, è ancora più complicato. Ecco perché, negli anni, sono stati sempre di più gli utenti che, scoraggiati dalle delusioni d’amore, hanno ripiegato sulle app di appuntamenti. Una dimensione costellata di servizi e piattaforme per tutti i target e per tutti i gusti dove, tra un profilo e l’altro, si va alla ricerca del match perfetto. Non sempre la buona riuscita dello scrolling compulsivo è soddisfacente: talvolta, infatti, quello che sembra il ragazzo perfetto non risponde al collegamento, si rivela scostante o finisce col deludere le aspettative perché poco compatibile col profilo che di lui ci eravamo immaginati. In un loop che si ripete e che, alla lunga, può annoiare al punto da portare a disinstallare l’applicazione. Uno dei motivi che, di recente, sembra aver dato avvio a una crisi diffusa del dating online.
Perché le app di dating hanno riscosso così tanto successo
Il successo di app come Tinder è legato, secondo gli esperti, alla loro capacità di catturare l’attenzione degli iscritti stimolandone l’ego e facendo leva sulla dipendenza. Strisciare a sinistra e a destra, salvando o eliminando i contatti che l’algoritmo ci propone, si trasforma in un gioco dal quale è difficile staccarsi. «Navigare senza una meta su un’applicazione del genere fa sì che il nostro cervello si ricarichi di dopamina», ha spiegato a Dazed&Digital la dottoressa Alina Liu. «Un meccanismo che ci incoraggia a fare swipe, quindi a lasciare like sugli account che ci interessano, nel tentativo di trovare la ricompensa che desideriamo». Al contrario di quanto accade con il corteggiamento vis à vis, questo meccanismo non implica conseguenze con cui fare i conti ed è per questo motivo che, nella maggior parte dei casi, ci si lancia senza pensarci troppo perché sicuri di poter abbandonare la nave in qualsiasi momento. Ecco perché un’alta percentuale di utenti non approda su Bumble o Meetic perché intenzionato a trovare la compagna di una vita ma per guardarsi intorno, limitandosi a conoscere qualcuno con cui intrattenere un rapporto leggero. Talvolta la conoscenza si evolve in qualcosa di più, talvolta non va oltre il primo appuntamento. O la prima conversazione in chat.

Il legame tra la pandemia e la crisi del dating online
Tuttavia, le privazioni imposte dall’emergenza sanitaria e la necessità di un detox dalla tecnologia che, nel periodo del lockdown, aveva monopolizzato le giornate, hanno scombinato le carte in tavola. E la gente ha iniziato a sostituire le app con incontri reali, in carne e ossa. Ritornando a cercare l’amore alla vecchia maniera e smettendo di contare il numero di match accumulati a fine giornata. «Penso che il dating online sia comodo ma, alla lunga, logorante», ha sottolineato Sam Rubinstein, founder di Link Ting, associazione che organizza eventi di speed dating per omosessuali e transessuali, «Dopo tutti quei mesi di chiusura, le persone hanno voglia di qualcosa di più stimolante. Vedere nuove facce, non avere paura di fare nuove conoscenze, parlare a quattr’occhi, osservare i gesti dell’interlocutore. Piccole cose che, attraverso uno schermo, non producono le stesse sensazioni». Una riflessione condivisa anche da Cem A, ideatore dell’account di meme Freeze e, dallo scorso anno, organizzatore di serate all’insegna del dating e del networking, nate appositamente per incrementare la propria rete di contatti e fare la conoscenza di persone interessanti.
App di dating, anche i giovani rinunciano all’algoritmo
Per quanto, dunque, le app continuino a esistere e a tenersi al passo coi tempi, il revival dei metodi tradizionali di corteggiamento sembra aver avuto la meglio. Soprattutto tra le nuove generazioni. «L’algoritmo ha iniziato a essere percepito come impersonale. È comprensibile che, dopo tutto quello che è successo, ragazzi e ragazze vogliano esplorare modi diversi di conoscere e intrattenersi con altra gente», ha aggiunto Cem A. Forse non ci spingeremo a fermare gli sconosciuti per strada ma la rivoluzione nel mondo del dating è appena iniziata e le vecchie abitudini sono ormai acqua passata.