«A partire da oggi lascio l’Università di Padova. Voglio essere libero di prendere ogni decisione che mi riguarda, visto che vi sono molte intercettazioni che riguardano anche altri docenti dell’Università». Così Andrea Crisanti si dimette dopo che le intercettazioni di Zaia emergono dall’inchiesta di Report. Secondo l’inchiesta della testata diretta da Sigfrido Ranucci che andrà stasera in onda, nella primavera 2021 Zaia si sarebbe lamentato per telefono dell’attività del virologo e di altri docenti dell’Ateneo.
Crisanti si dimette dall’Università di Padova dopo intercettazioni Zaia
«Se gli avvocati identificheranno delle responsabilità di carattere penale, sulle quali nel caso ho tutta l’intenzione di andare a fondo, non voglio mettere in imbarazzo l’ateneo che fra le altre cose si trova anche in una situazione di collaborazione istituzionale con la Regione Veneto» continua il medico e parlamentare. Dopo le elezioni, Crisanti era in aspettativa dall’Ateneo.

«Sono qua a rompermi i coglioni da 16 mesi, stiamo per portarlo allo schianto e voi andate a concordare la lettera per togliere le castagne dal fuoco al Senato Accademico per sistemare Crisanti!» si legge negli atti dell’inchiesta di Padova sull’utilizzo dei tamponi rapidi in Veneto. Nel autunno 2020 Crisanti aveva dichiarato sui tamponi rapidi: «Non sono idonei a rilevare tre positivi su 10», ma la Regione Veneto avrebbe firmato in quel periodo – accanto ad altre 6 Regioni – per un appalto da 148 milioni di euro proprio per questi tamponi. Oggi la Procura ritiene che i controlli sull’attendibilità non fossero accuratissimi.
Cosa ha detto Crisanti
«L’università di Padova, come ho già detto, intrattiene tutta una serie di rapporti istituzionali con la Regione ed è chiaro che, avendo io ricoperto una posizione così importante e avendo allo stesso tempo, in questo momento, anche una posizione di carattere politico, non voglio creare una situazione di imbarazzo all’università. Perciò lascio, probabilmente da oggi. La lettera è pronta, ho accennato la decisione al Rettore e adesso sto verificando tutti i dettagli» conclude Crisanti.

Il virologo continuerà comunque la sua carriera politica e il suo lavoro come medico.