Il contraccolpo europeo del fallimento della SVB, la Silicon Valley Bank, potrebbe ricadere soprattutto su Credit Suisse. La banca svizzera vive l’ennesimo momento difficile, dopo diversi scandali e tre anni di fuoco, con due Ceo e un presidente di Cda costretti all’addio e miliardi di euro e dollari persi in diversi fondi speculativi. Oggi l’istituto elvetico ha subito l’ennesimo crollo in borsa, con le azioni a scendere sotto ai 2 franchi, record negativo di sempre. Ma non è soltanto il caso SVB a pesare sul destino di Credit Suisse. È stato soprattutto l’annuncio da parte del presidente di Saudi National Bank, Ammar Al Khudairi, ad avere effetti pesanti sulle azioni: ha dichiarato che l’istituto arabo non finanzierà più la banca svizzera con nuovi capitali.
Il crollo in borsa: 70 per cento in meno rispetto a un anno fa
L’annuncio di Al Khudairi sul blocco a nuovi capitali ha generato un vero terremoto. Rispetto alla chiusura di ieri alla borsa di Zurigo, Credit Suisse ha fatto registrare un tonfo del 25 per cento a metà giornata di oggi. Un crollo verticale ancora più grave se si confrontano i dati odierni con quelli di un anno fa. Le azioni, sotto i 2 franchi, fanno registrare una discesa del 70 per cento rispetto al 15 marzo 2022. E da ottobre a oggi si parla di 114 miliardi di capitali che sono stati trasferiti da Credit Suisse ad altre banche.

Lehman rassicura: «Tasso di liquidità sopra il 150 per cento»
Il presidente di Credit Suisse, Alex Lehman, ha dato rassicurazioni che però non hanno sortito effetto sulla borsa. «Abbiamo una ristrutturazione in corso approvata e il nostro tasso di liquidità è attualmente superiore al 150 per cento», ha dichiarato. E ha anche rinunciato allo stipendio da 2 milioni e mezzo di franchi oltre a bloccare tutti i bonus del resto della direzione. Su Repubblica il professore di macroeconomia ed economia monetaria all’Università di Friburgo, Sergio Rossi, spiega che «il fallimento di SVB comporta un rischio sistemico nei mercati finanziari per almeno due motivi. Da un lato questo fallimento aumenta la fragilità finanziaria delle banche creditrici di SVB, che a loro volta potrebbero essere costrette a vendere una parte delle loro attività su questi mercati, creando così un effetto domino devastante per la finanza globale. Dall’altro lato, le banche come Credit Suisse, che già avevano subìto una fuga notevole di depositanti, potrebbero trovarsi al centro di una repentina corsa agli sportelli assai problematica per la loro sopravvivenza, durante le attuali turbolenze finanziarie».
