La sua rapidissima diffusione negli Stati Uniti, tra ottobre e dicembre, ha attirato l’attenzione degli scienziati. Prende il nome da un mostro marino, ma a quanto pare non dovrebbe essere più pericolosa delle varianti Covid che l’hanno preceduta. Le cose da sapere sulla variante Xbb1.5, già ribattezzata Kraken.
Kraken: il nome da un mostro marino
“Parente” della forma ibrida Gryphon, Kraken è una sotto-variante di Omicron. Deve il nome al leggendario mostro marino dalle dimensioni abnormi, generalmente rappresentato come un gigantesco cefalopode somigliante a una piovra o calamaro, con tentacoli abbastanza grandi e lunghi da avvolgere un’intera nave, oggetto di miti e superstizioni da parte dei marinai.

Kraken, la rapida diffusione
Rilevata per la prima volta negli Stati Uniti a ottobre, la variante Kraken si è diffusa in maniera significativa in poco più di due mesi. A inizio dicembre la sottovariante era rilevabile nel 4 per cento dei nuovi casi di infezione. Oggi, negli Stati del Nord-Est del Paese rappresenta il 75 per cento dei casi.
Kraken, per adesso è “variante di interesse”
Complessivamente sono sei le nuove versioni di SARS-CoV-2 messe sotto la lente dall’Oms. Gryphon e Kraken restano “varianti di interesse” (Voi) per l’Organizzazione Mondiale della Sanità, che non ha innalzato nessuna delle due a “varianti di preoccupazione” (Voc). Nel periodo della sua diffusione, in alcune zone degli States, sono aumentati i ricoveri e (in misura minore) i decessi. Le informazioni al momento disponibili non permettono di capire se Kraken sia in grado o meno di provocare forme di Covid-19 più gravi rispetto a quelle registrate dall’avvento di Omicron.

Kraken, i sintomi della sottovariante
I sintomi della sottovariante Kraken sono gli stesse delle altre forme di Omicron. La parte dell’apparato respiratorio maggiormente coinvolta è quella delle alte vie aeree. I sintomi più frequenti sono mal di gola, tosse, dolori articolari e muscolari in tutto il corpo.
Kraken, come prevenire il contagio
Le indicazioni per la prevenzione del contagio rimangono sempre le stesse: distanziamento sociale, uso della mascherina nei luoghi chiusi (e soprattutto affollati), igiene delle mani. Senza dimenticare ovviamente l’adesione alla campagna vaccinale, importante per prevenire l’insorgenza di forme gravi di Covid-19.