«Contro il Covid servirà almeno un vaccino all’anno, per un periodo di tempo piuttosto prolungato». A dirlo è l’amministratore delegato di Pfizer Albert Bourla che in un’intervista alla Bbc ha spiegato che sarebbe necessario mantenere costantemente un livello di protezione elevato. L’intervista con l’emittente inglese risale al periodo precedente alla scoperta della variante Omicron. Nella conversazione Bourla ha spiegato come di fronte alle varianti Beta e Delta la casa farmaceutica si fosse fatta trovare preparata realizzando vaccini aggiornati. Tuttavia, non ci sarebbe stato bisogno di utilizzarli, in quanto già i precedenti si stavano dimostrando efficaci. In relazione, poi, alla più stretta attualità la big pharma sarebbe già al lavoro, ma prima di cento giorni sarebbe irrealistico pensare a dei risultati concreti. L’idea di un vaccino all’anno nelle ultime ore era stata caldeggiata anche da Francesco Vaia, direttore dell’Istituto nazionale di Malattie infettive Lazzaro Spallanzani di Roma: «Come Paese dobbiamo spingerci oltre arrivando a fare il richiamo una volta l’anno, esattamente come avviene per il vaccino antinfluenzale», aveva detto il professore a Il Messaggero.
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Pfizer: «Alla fine del 2021 saranno state distribuite tre miliardi di dosi di vaccino»
Il capo di Pfizer poi si è soffermato sul contributo del farmaco, fondamentale per salvare milioni di vite durante questa pandemia. Senza, «la struttura fondamentale della nostra società sarebbe stata minacciata», ha detto. Entro la fine del 2021, poi la casa farmaceutica stima che avrà fornito complessivamente circa tre miliardi di dosi di vaccino. Quattro miliardi invece ci si aspetta verranno distribuiti l’anno prossimo. Con la promessa che «i Paesi avranno tutte le dosi di cui hanno bisogno». La notizia arriva mentre il Regno Unito rende noto di essersi assicurato 114 milioni di dosi extra di vaccini Pfizer e Moderna per i prossimi due anni.