La situazione pandemica è tornata a livelli allarmanti in molti Paesi, in particolare nell’Est Europa, proprio mentre sono alle porte le feste natalizie. Questo potrebbe portare presto a nuove restrizioni generalizzate che rischiano di complicare le vacanze. Chi vuole viaggiare fuori confine, ad esempio, deve già da ora tenere monitorata la situazione dei contagi nelle mete desiderate, considerando che alcuni Stati, come l’Austria – che si appresta ad andare in lockdown e ha imposto l’obbligo vaccinale dal primo febbraio – stanno riducendo i margini per i no vax, imponendo un tampone molecolare per entrare nel Paese. Anche l’Ue è pronta a rivedere la propria raccomandazione sui viaggi, e potrebbe suggerire una maggiore “sorveglianza”, ad esempio riducendo da 48 a 24 ore la validità dei tamponi. Ma le nuove strette possono arrivare anche in Italia, visto che alcune regioni rischiano di cambiare colore. Ecco un vademecum per prepararsi al secondo Natale dell’era Covid.
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Le cose da sapere per chi vuole viaggiare a Natale
Finché l’Italia resterà in toto zona bianca ci si potrà spostare liberamente all’interno del Paese, mentre il Green pass è obbligatorio per chi deve prendere l’aereo o i treni a lunga percorrenza. Se un territorio passerà invece in zona rossa o arancione, il pass vaccinale sarà necessario per chi arriva o va all’estero. Chi arriva in Italia da un Paese Ue deve avere il certificato verde, mentre dagli altri Stati è necessario anche un test molecolare o antigenico negativo nelle 72 ore precedenti (da 48 ore per gli ingressi dal Regno Unito). In Sicilia fino al 31 dicembre è in vigore un’ordinanza che prevedere che dovranno sottoporsi al tampone nei porti e aeroporti siciliani anche i viaggiatori che arrivano dalla Germania e dal Regno Unito. Per chi pensa di fuggire dal freddo invernale riparando in qualche meta esotica, può sfruttare i cosiddetti “corridoi turistici Covid-free“, aperti fino a gennaio, che prevedono un attento screening alla partenza e al rientro per mete come Aruba, Maldive, Mauritius, Seychelles, Repubblica Dominicana, come pure per Sharm El Sheikh e Marsa Alam.
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Feste e cenoni, quali restrizioni possono entrare in vigore
Restando in Italia, le restrizioni dipendono sempre dal colore dei territori. Per organizzare feste o il classico cenone, non ci sono limitazioni sia che ci trovi in zona bianca che in zona gialla se si tengono in casa. Resta raccomandato dai medici l’uso della mascherina negli ambienti con molte persone, specie se ci sono soggetti fragili o anziani. Per quanto riguarda i ristoranti, se ci si trova in zona gialla non si potrà stare al tavolo in più di quattro (salvo che si sia conviventi) al chiuso, mentre la capienza di teatri e cinema scenderebbe al 50 per cento e le discoteche resterebbero chiuse. In arancione, invece, bar e ristorante potranno fare solo asporto.
Montagna, col rialzo dei contagi a rischio il turismo sciistico
Le restrizioni potrebbero colpire severamente anche chi ha pensato a un Natale in montagna. In zona gialla, o peggio l’arancione (che prevede anche la chiusura degli impianti di risalita), potrebbe essere nuovamente un disastro per il turismo invernale. Per ora, alcuni impianti hanno già riaperto. Il 6 novembre, ad esempio sono entrati in funzione quelli di Cervinia dove è obbligatorio presentare il Green pass, salvo che per i minori di 12 anni, e indossare la mascherina chirurgica o Ffp2. Il limite della capienza per le cabinovie è fissato all’80 per cento, sulle seggiovie è al 100 per cento.
Per fare shopping mascherina obbligatoria anche ai mercatini
Anche se la curva epidemica è in peggioramento, è molto difficile che si torni a un lockdown generalizzato ed è molto probabile che le attività commerciali rimangano sempre aperte, con obbligo di mascherina e la precauzione del distanziamento. Per garantire spese natalizie in sicurezza, alcuni sindaci stanno rafforzando le precauzioni: il sindaco di Verona, ad esempio ha annunciato l’obbligo della mascherina anche all’aperto e del Green pass per accedere ai mercatini di Natale.