Negli ultimi giorni, i bollettini di ministero della Salute e Protezione Civile con i dati sull’avanzata del Covid hanno visto lievitare anche il conto delle vittime. Da due giorni, sono oltre 200 i decessi registrati: ieri sono stati 231, ventiquattro ore prima 259. Secondo uno studio americano, però, il picco di morti in Italia sarà raggiunto a metà febbraio. A stimarlo è stato l’Institute for Health Metrics and Evaluation, secondo cui il popolo italiano potrebbe vivere dai 350 agli oltre 500 decessi giornalieri, a seconda di come si comporterà nelle prossime settimane.

Lo studio del centro di ricerca e i vari scenari
L’Institute for Health Metrics and Evaluation, centro di ricerca indipendente dell’Università di Washington, analizza i dati e proietta alcune variabili per tentare di ipotizzare come potrà evolvere la pandemia. Lo ha fatto anche con l’Italia, andando a studiare come il Covid continuerà a premere sul paese. Tra le variabili studiate ci sono l’uso della mascherina, la severità della variante Omicron, le terze dosi e la percentuale di vaccinati totale. Ad esempio l’IHME valuta che i morti saliranno fino a 350 entro il 12 febbraio se solo l’80 per cento della popolazione dovesse usare la mascherina. Guardando alle terze dosi, invece, si sale a 390 decessi entro l’11, mentre esitando sui vaccini il numero aumenta, passando a 400 vittime quotidiane. Il peggiore dei casi analizzato riguarda un’eventuale severità della variante Omicron. se gli effetti della mutazione dovessero essere pesanti sulla popolazione si potrebbe toccare quota 580 decessi giornalieri entro il 17 febbraio.
Gimbe: in Italia +153 per cento di casi in una settimana
Intanto la Fondazione Gimbe ha diffuso i dati relativi alla settimana compresa tra il 29 dicembre e il 4 gennaio. I dati mostrano «un’esplosione di nuovi casi di Covid-19 che volano oltre quota 810 mila, con un incremento del 153% rispetto a quella precedente». All’interno del monitoraggio, inoltre, si registrano anche un +8,9 per cento di decessi (da 1.012 a 1.102) e un +111,3 per cento negli attualmente positivi, passati da 598.868 a 1.265.297. Cresce anche la pressione sugli ospedali, con il rischio che tutto il sistema possa sprofondare nel caos. La Fondazione parla di un +28 per cento di ricoveri con sintomi e +21,6 in terapia intensiva.
