Covid, un anno di vaccini nel report Aifa: ecco quante sono le reazioni avverse

Redazione
09/02/2022

L'Agenzia del farmaco ha diffuso il rapporto sugli eventi avversi segnalati post vaccinazione.

Covid, un anno di vaccini nel report Aifa: ecco quante sono le reazioni avverse

La campagna vaccinale in Italia ha compiuto, lo scorso 27 dicembre, un anno. L’Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco, ha diramato il report annuale sulla sicurezza dei vaccini anti Covid e i dati che emergono riguardano soprattutto le reazioni avverse. Sono poche, anzi pochissime, e quasi mai gravi. Si parla di 108,5 milioni di dosi somministrate nell’arco di un anno. Tra queste, le segnalazioni di eventi avversi «sospetti» sono 117.920. In pratica sono 109 ogni 100mila dosi, al di là della tipologia. Il direttore dell’Aifa, Nicola Magrini, ha spiegato però che se «la pandemia è globale, la vaccinazione ancora no».

Aifa, come funzionano le segnalazioni

Anna Rosa Marra, dirigente dell’Aifa che si occupa dell’Area Vigilanza, spiega come funzionano le segnalazioni. «Le segnalazioni possono arrivare da chiunque, medici, operatori sanitari, medici degli ospedali e pazienti, anche in modo autonomo tramite una scheda disponibile sul sito Aifa. Queste segnalazioni devono però essere tutte valutate per verificare l’esistenza di un rapporto di causa effetto con il vaccino. Può darsi che l’evento collaterale sia indipendente dalla vaccinazione». La dottoressa Marra parla di segnalazioni molto frequenti all’inizio della campagna vaccinale, mentre ora la frequenza «ha raggiunto un plateau». Inoltre spiega che le segnalazioni con la terza dose sono state inferiori rispetto alle altre due.

Covid, un anno di vaccini nel report Aifa: ecco quante sono le reazioni avverse. Il rapporto analizza le segnalazioni ricevute fino al 26 dicembre
Campagna vaccinale a Bolzano (Getty)

Segnalazioni di eventi avversi: l’83,7 per cento eventi non gravi

Scendendo nel dettaglio del report si nota come l’83,7 per cento delle segnalazioni si riferiscano a eventi non gravi, mentre il 16,2 a conseguenze maggiori. Tra i vaccini, è Pfizer ad aver ricevuto il numero più alto di segnalazioni, essendo anche il più utilizzato. Si tratta del 68 per cento, contro il 19,8 di AstraZeneca, il 10,8 di Moderna e l’1,4 di Johnson&Johnson.

La tipologia di segnalazioni: rare nei bambini

Nei bambini le segnalazioni di sospetti eventi avversi dovute alla somministrazione di un vaccino anti Covid sono 4 volte meno frequenti di quelle riguardano gli adulti. Si parla soprattutto di vomito, stanchezza, febbre e mal di testa. Dopo un anno di campagna vaccinale ci sono state 1.170 segnalazioni nella popolazione pediatrica su un totale di 4.178.361 somministrazioni. In pratica sono 28 ogni 100mila. Nessun problema riscontrato, invece, né in gravidanza né durante la fase di allattamento. Allo stesso tempo è stato analizzato l’impatto dei vaccini sulla fertilità di entrambi i sessi e si evince che non ci sono stati effetti.

I casi gravi

Ci sono poi quelli che sono stati i casi definitivi gravi. Si parla di anafilassi, sindrome di Guillain-Barré, miocarditi o pericarditi, paralisi di Bell e la trombosi trombocitopenica di AstraZeneca e Johnson&Johnson. A questi si aggiungono febbre o disturbi gastrointestinali tali da richiedere il ricovero. Per miocarditi e pericarditi si parla soprattutto di maschi tra i 17 e i 19 anni, ma nella maggior parte dei casi si tratta di patologie «paucisintomatiche». Le reazioni allergiche, invece, sono state 4,7 per ogni milione di dosi Pfizer.

I dati sui decessi

In un anno di campagna vaccinale sono 22 i decessi che hanno avuto una correlazione al vaccino: 0,2 ogni milione di dosi. Di questi, dieci sono casi di trombosi trombocitopenica dovute ai vaccini AstraZeneca o Johnson&Johnson. Altri dieci, invece, riguardano fallimenti vaccinali: il virus del Covid è comparso dopo 3 settimane ed entro i 7 mesi dal completamento del ciclo vaccinale. Due di questi erano pazienti immunosoppressi, altri 8 considerati fragili per patologie preesistenti.

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Una donna anziana riceve la dose di vaccino (Getty)