«Twitter non applica più la politica in materia di informazioni fuorvianti sul Covid-19». Poche parole, per comunicare un concetto semplice: la piattaforma di proprietà di Elon Musk, da ora in poi, non si preoccuperà più di bloccare le fake news relative al Coronavirus, come invece aveva tentato di fare da inizio pandemia. Non è dato sapere se il cambiamento sia dovuto anche alla riduzione del numero dei dipendenti che si occupano di moderazione. Di sicuro, Musk si è sempre detto contrario al lockdown e alla vaccinazione obbligatoria, così come favorevole alla libertà di espressione.

Dopo la recente “amnistia” sono stati riattivati 62 mila account
Insieme ad altre aziende, tra cui Microsoft, Google, Meta, LinkedIn e Reddit, Twitter aveva annunciato la lotta contro le fake news sul Covid e ai vaccini all’inizio del 2020. Un anno dopo, la piattaforma aveva introdotto specifiche etichette per indicare i tweet contenenti informazioni false o fuorvianti. In alcuni casi erano stati cancellati i messaggi e applicato il blocco dell’account per violazioni delle regole. La policy del social network aveva ricevuto il plauso della comunità scientifica: in base ai dati ufficiali, da gennaio 2020 a settembre 2022 Twitter ha sospeso 11.230 account e rimosso 97.674 contenuti. Con la recente amnistia voluta dall’uomo più ricco del mondo sono stati riattivati circa 62 mila account. Dopo l’acquisizione di Twitter, Musk ha cercato di rassicurare inserzionisti e organizzazioni che temevano un’esplosione di contenuti tossici come l’incitamento all’odio e la disinformazione: molti brand sono però fuggiti.

Google investe invece per combattere la disinformazione
La notizia dell’allentamento della moderazione su Twitter arriva proprio mentre giunge quella dell’importante investimento da parte di Google per combattere la disinformazione: oltre 13 milioni di dollari contro le fake news su YouTube e Google News. L’obiettivo del colosso di Mountain View è sostenere l’International Fact-Checking Network tramite il Global Fact Check Fund, a cui attingono 135 organizzazioni da 65 Paesi, che combattono la disinformazione in oltre 80 lingue. In arrivo nel 2023 importanti modifiche. Tra i risultati di ricerca verranno, ad esempio, evidenziati gli articoli di verifica inerenti la chiave di ricerca inserite dall’utente, così da avere subito una panoramica del contesto. Lo stesso sarà per YouTube, dove nelle sezione dei risultati verrà mostrato un riquadro di fact check, se coerente con il video ricercato. Nel caso di una notizia importante, inerente avvenimenti di cronaca e attualità, YouTube potrà mostrare un pannello denominato “Breaking News”, per segnalare gli approfondimenti da fonti che rispettano le linee guida di Google News. Un’altra novità è il box “Info”, che permetterà di avere subito sott’occhio la fonte di una notizia verificata, anche in caso di copertura mediatica scarsa.