Come evidenziato dai dati della John Hopkins University, la situazione negli Stati Uniti rimane preoccupante. Nel Paese è stata infatti superata la soglia delle 700 mila vittime dall’inizio della pandemia: un numero più o meno, equivalente alla popolazione della capitale Washington. Nessuno ha subito l’impatto del Covid-19 come gli States, nemmeno il Brasile (597 mila morti) e l’India (449 mila), nel corso di un’emergenza globale che ha fatto finora più di cinque milioni di vittime.
Covid, le parole di Fauci sulla terza dose
Tutto questo in un Paese che continua a dimostrarsi piuttosto restio al vaccino: solo il 56% della popolazione statunitense si è sottoposto alla seconda dose, mentre il 65% è per adesso fermo alla prima. «La velocità con cui sono stati sviluppati questi vaccini in grado di salvare milioni di vite nasce da uno straordinario sforzo multidisciplinare, messo in atto fuori dai riflettori per decenni», ha sottolineato l’immunologo Anthony Fauci, che intervenuto al Congresso di Firenze dei medici internisti ospedalieri di Fadoi ha poi evidenziato l’importanza della terza dose per anziani e fragili: «La protezione contro le varianti, con il richiamo, cresce fino a 44 volte». In particolare, ha aggiunto Fauci, la terza dose è necessaria per contrastare gli effetti della variante Delta.
Covid, in arrivo la pillola antivirale
La soglia delle 700 vittime negli Stati Uniti è stata superata nel giorno in cui il colosso farmaceutico Merck, insieme al partner Ridgeback Biotherapeutics, ha annunciato l’intenzione di chiedere alla Food and Drug Administration l’autorizzazione a mettere in commercio la pillola antivirale molnupiravir: questo farmaco orale, secondo i test, sarebbe in grado di ridurre ricoveri e decessi del 50% se somministrato (cinque giorni, 20 compresse in tutto) a persone ad alto rischio nelle fasi iniziali dell’infezione. In caso di via libera, il governo Usa si è impegnato ad acquistare 1,7 milioni di dosi.
Covid, tamponi salivari molecolari nelle scuole
Nel frattempo, nelle scuole italiane sono arrivati i tamponi salivari molecolari: non più invasivi bastoncini simil cotton fioc, ma una specie di lecca-lecca, con una serie di spugnette all’estremità, da tenere in bocca per due minuti. Autorizzati dal Ministero della Salute, per adesso sono stati distribuiti solo in alcuni istituti romani: «Il vantaggio di questi tamponi sta nell’autosomministrazione e nella facilità di raccolta del materiale, per cui non serve una formazione specifica. Di contro, a volte la saliva estratta non è abbastanza e bisogna ripetere il prelievo», ha spiegato Lorenzo Paglione, dirigente dell’Asl Roma 1.