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Salta il banco

Nonostante il no del governo, De Luca e Zaia insistono per riaprire le scuole a febbraio sperando che la curva dei contagi si abbassi. Contrario l’emiliano-romagnolo Bonaccini. Attesa per il Cdm di domani.

4 Gennaio 2022 12:44 Redazione
il pressing delle regioni per posticipare riapertura scuole

Il governo, almeno per ora, non ha intenzione di fare alcun passo indietro sulla riapertura delle scuole: si tornerà tra i banchi entro il 10 gennaio. Eppure le Regioni continuano a fare pressing per posticipare il rientro degli studenti a febbraio, sperando che per allora il quadro epidemiologico aggravato dalla corsa di Omicron sarà maggiormente sotto controllo. Oggi 4 gennaio è in programma la Conferenza delle Regioni e poi l’incontro tra il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi e i sindacati, mentre cresce l’attesa per il Consiglio dei ministri convocato per mercoledì.

De Luca (Campania): «Faremo il necessario per tutelare la salute pubblica»

Tra i presidenti di Regione che continuano a insistere per un posticipo dell’apertura delle scuole c’è il campano Vincenzo De Luca. «Ritengo utile ritardare di due-tre settimane il rientro in classe, almeno per le primarie e le medie inferiori, e sviluppare una campagna di vaccinazione vasta per la popolazione studentesca», ha ribadito oggi in un’intervista a La Stampa. «Sarebbe un sacrificio limitato, in cambio di un beneficio rilevante, soprattutto in un mese che registrerà prevedibilmente una forte crescita dei contagi». Per De Luca «si è perso del tempo prezioso senza prendere decisioni nette, seguendo la linea delle mezze misure. Componenti interne al governo impediscono scelte nette, efficaci e in tempo utile». La decisione spetta al governo ma, ha messo in guardia il governatore, «se poi la situazione dovesse diventare drammatica, la Regione farà quello che ritiene necessario per la tutela della salute pubblica».

Riapertura scuole: pressing di De Luca e Zaia per posticiparla
Il presidente della Campania Vincenzo De Luca (Getty Images).

Zaia (Veneto): «Rinviare la riapertura all’inizio di febbraio non sarebbe una tragedia»

Dello stesso avviso anche il presidente del Veneto Luca Zaia. Al Corriere della Sera ha sottolineato che «se lo consigliassero gli scienziati, non sarebbe una tragedia rinviare all’inizio di febbraio. Nessuno aspira a tenere chiuse le scuole. Sarebbe una sconfitta per tutti. Ma ci vuole l’onestà intellettuale di avvisare i cittadini: se i dati epidemiologici dovessero peggiorare, l’ipotesi dello slittamento della data del ritorno in classe è sul tavolo e andrà valutata con attenzione dalle autorità scientifiche», auspicando per una simile decisione «una regia nazionale». Zaia ha proposto al governo «di valutare l’introduzione dell’automonitoraggio a scuola, come già fanno Israele e Gran Bretagna, consegnando agli studenti, una o due volte alla settimana, un kit per il test fai da te, da eseguire in classe con compagni e insegnanti, sempre su base volontaria. In questo modo, riusciremmo ad intercettare i positivi prima che il contagio dilaghi».

Riapertura scuole: pressing di De Luca e Zaia per posticiparla
Il presidente della Regione Veneto Luca Zaia (Getty Images).

Bonaccini (Emilia-Romagna): «Dobbiamo lavorare per garantire il massimo della presenza»

Le parole di De Luca trovano il sostegno di Eugenio Giani, presidente della Toscana. Sulle scuole «la competenza è nazionale e non regionale», ha premesso Giani, ma «credo che ci sia ragionevolezza nelle parole di chi sostiene la necessità di uno slittamento» della riapertura. Contrario invece il governatore dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini: «Nessun rinvio, il governo avanzi una proposta», ha detto a La7. Si torna dunque venerdì a scuola, con gran parte delle primarie e medie che fanno il ponte dell’Epifania sino a lunedì 10 (già deciso a settembre scorso). La Regione non modifica il calendario scolastico, non posticipa il rientro in classe, né ha mai pensato di farlo. Resta la preoccupazione di presidi e genitori per un ritorno in Dad. A riguardo Bonaccini ha aggiunto: «Dovremo lavorare per garantire il massimo della presenza, perché i ragazzi hanno pagato un prezzo troppo alto. Occorre capire quale possa essere il numero minimo di ragazzi per cui, se positivi, solo quelli rimangono a casa e gli altri vanno a scuola». Bisogna «tamponare il più possibile, vaccinare il più possibile», ricordando che sopra i 12 anni circa l’80 per cento dei ragazzi è vaccinato, mentre tra i 5 e l’11 solo l’8-10 per cento lo è e quindi «per vaccinarli tutti, anche qualora le famiglie fossero d’accordo, ci vorrebbe del tempo».

Riapertura scuole: pressing di De Luca e Zaia per posticiparla
Stefano Bonaccini, presidente dell’Emilia-Romagna (Getty Images).

Marche e Calabria riaprono le scuole il 10 gennaio

C’è poi tra i presidenti di Regione chi ha deciso per riaprire le scuole elementari e medie il 10 gennaio invece del 7 come il marchigiano Francesco Acquaroli. «Abbiamo voluto fortemente organizzare un appuntamento di screening gratuito (il 6 gennaio ndr) per i giovani studenti per garantire al meglio un rientro in classe in sicurezza dopo le Festività». Anche in Calabria le scuole riapriranno in presenza lunedì 10 gennaio. Lo ha deciso il presidente della Regione Roberto Occhiuto.

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