Una stretta per arginare la quarta ondata che sta picchiando duramente in Europa, nel Paesi dell’Est come in Germania e Austria. Palazzo Chigi sta accelerando verso un nuovo decreto, in accordo con i presidenti delle Regioni. Tra le misure sul tavolo, maggiori limitazioni per chi non è vaccinato (in Italia 7,6 milioni di persone) – non potrà sedere nei locali, andare a teatro o al cinema, in discoteca, in palestra o a sciare – il super Green Pass che non si otterrà più con il tampone ma solo con il vaccino o la guarigione dal Covid (sul modello tedesco del 2G) e l’obbligo vaccinale per le categorie più esposte al contatto con il pubblico: sanitari e lavoratori delle Rsa ma anche come docenti, forze dell’ordine, dipendenti della pubblica amministrazione agli sportelli. Un’ipotesi quest’ultima che mette d’accordo Confindustria e Cgil che chiedono addirittura l’estensione dell’obbligo a tutti i lavoratori.
Speranza conferma la terza dose dopo cinque mesi
Intanto il ministro della Salute Roberto Speranza ha confermato su Twitter che la terza dose verrà somministrata dopo cinque mesi. «La dose di richiamo è cruciale per proteggere meglio noi e chi ci sta accanto», ha scritto il ministro. «Dopo l’ultimo parere di AIFA sarà possibile farla a 5 mesi dal completamento del primo ciclo. Vacciniamoci tutti per essere più forti».
La dose di richiamo è cruciale per proteggere meglio noi e chi ci sta accanto. Dopo l’ultimo parere di AIFA sarà possibile farla a 5 mesi dal completamento del primo ciclo. Vacciniamoci tutti per essere più forti.
— Roberto Speranza (@robersperanza) November 22, 2021
Come si legge nella circolare firmata da Giovanni Rezza, direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute, «tenuto conto dell’attuale condizione di aumentata circolazione virale e ripresa della curva epidemica e in un’ottica di massima precauzione, a partire dal giorno successivo alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della relativa determina a cura di Aifa, l’intervallo minimo previsto per la somministrazione della dose “booster” (di richiamo) con vaccino a m-RNA, alle categorie per le quali è già raccomandata (inclusi tutti i soggetti vaccinati con una unica dose di vaccino Janssen) e nei dosaggi autorizzati per la stessa, è aggiornato a cinque mesi (150 giorni) dal completamento del ciclo primario di vaccinazione, indipendentemente dal vaccino precedentemente utilizzato». Speranza tra l’altro è al lavoro per sbloccare la dose di richiamo per tutti senza limiti d’età.
Le nuove regole sul tavolo del governo e le richieste delle Regioni
Ancora da decidere se le nuove regole saranno applicate all’entrata di una regione in zona gialla o arancione o se saranno valide per tutti come stanno chiedendo molti governatori, il presidente della Campania Vincenzo De Luca in testa. L’obiettivo è evitare lockdown generalizzati, salvare le attività commerciali e dove possibile la stagione turistica invernale. Il presidente del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga ha chiesto anche maggiori controlli per chi arriva da Stati con alto numero di contagi e basso numero di vaccinazioni. Anche il lombardo Attilio Fontana spinge per il Super Green pass. «Non dobbiamo né possiamo aspettare altro tempo. Non possiamo aspettare che il virus detti regole gioco», ha detto. «Non deve esserci inerzia. Importante tutelare sicurezza aperture, continuità attività commerciali e imprenditoriali e tutelare chi ha fatto proprio dovere, ha rispettato richieste dello Stato».
Al vaglio l’obbligo Green pass su autobus e metropolitane e validità a 6 mesi
Speranza e le Regioni chiedono anche l’obbligo di Green Pass per autobus e metropolitane e che la validità del certificato verde sia accorciata da 12 a 9 mesi o addirittura a 6. Altro nodo da sciogliere quello dei tamponi. Con il Super Green pass resteranno per coloro che devono recarsi al lavoro e non sono vaccinati. Ma antigenici o molecolari? I primi infatti hanno un’attendibilità limitata al 30 per cento e la possibilità di falsi negativi è alta. Il governo sta anche decidendo se limitarne la durata da un 72 a 48 ore per i molecolari e da 48 a 24 per gli antigenici.