Somministrazione dei richiami con intervallo ridotto a quattro mesi a partire dal 10 gennaio. E probabili cambiamenti alla quarantena prevista in caso di contatto con un soggetto positivo al Coronavirus. Così ha parlato il generale Francesco Paolo Figliuolo, commissario straordinario per l’emergenza Covid, in visita all’hub vaccinale nella caserma degli Alpini Vian di Cuneo. Ecco cosa ha detto su questi due temi.

Covid, dal 10 gennaio booster dopo 4 mesi
Dal 10 gennaio scatterà l’avvio delle somministrazioni dei richiami (booster) con un intervallo ridotto a 4 mesi dalla seconda dose. La data, finora solo un’ipotesi, è stata ufficializzata da Figliuolo. «Darà un ulteriore impulso alla campagna. Stiamo correndo per cercare di arginare la variante Omicron. Mi preoccupano ancora gli indecisi, un po’ di milioni di persone che potrebbero dare una mano ad arginare il virus e soprattutto queste varianti». Sono ancora 5 milioni e 750 mila gli italiani che non hanno ancora avuto alcuna dose, ha sottolineato il commissario straordinario per l’emergenza Covid. «La variante Omicron è molto più contagiosa rispetto alla Delta, qualcuno dice fino a cinque volte. Fortunatamente per ora non si stanno avendo evidenze cliniche di gravità, però è chiaro che chi ha fatto la vaccinazione completa e soprattutto chi ha fatto il booster è molto coperto rispetto alla Omicron. Non vediamo per ora, in persone che hanno fatto il booster, ospedalizzazioni o effetti nefasti».

Covid, possibile nuove regole per la quarantena
«Se dovremo correre di più lo faremo, ma ci vuole anche cautela, per cui credo che la scelta di anticipare la terza dose a quattro mesi sia equilibrata», ha concluso Figliuolo su uno dei due temi “caldi”. L’altro è la quarantena, su cui è effettivamente è in corso una riflessione, come ammesso dallo stesso generale, che ha detto di averne parlato con il ministro Speranza. «Adesso le quarantene sono diverse per i vaccinati e i non vaccinati. Stiamo studiando cosa mettere in campo». La conferma da Pierpaolo Sileri, sottosegretario alla Salute: «È necessaria una revisione delle regole della quarantena, ma non è questo il momento. Credo che sia auspicabile ma probabilmente tra 10 o 15 giorni da oggi». Intanto, dal 10 gennaio i più giovani torneranno a scuola. «Non appena avremo dati più conclusivi su Omicron, anche le regole sulla quarantena dei bambini, degli alunni, degli studenti si potranno rivedere. La riduzione della quarantena si deve basare su dati scientifici precisi, aspettiamo il Cts. Dobbiamo valutare molto bene i dati». A invocare una revisione delle regole della quarantena sono stati, tra gli altri, il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, i presidenti di regione Luca Zaia e Massimiliano Fedriga (Veneto e Friuli-Venezia Giulia), così come l’infettivologo Matteo Bassetti.