Era salito alla ribalta delle cronache per la posizione fortemente contraria al Green pass. Stefano Puzzer, quarantacinquenne leader del movimento dei portuali triestini, è risultato positivo al Covid. A raccontarlo, attraverso un video postato sui social, lui stesso. Nel filmato afferma di essere in quarantena, a casa, da diversi giorni e racconta come è avvenuto il contagio: «Mia moglie ha fatto il tampone ed è risultata positiva, allora ho fatto il tampone anche io e sono risultato anche io positivo». Curiose sono le affermazioni successive, nelle quali spiega di «non essere felice», in quanto a causa della malattia otterrà il Green pass, strumento contro il quale si è battuto. Altro aspetto che gli reca dispiacere sarebbe la condizione di isolamento nella quale si trova. I dieci giorni di quarantena, infatti, gli impediscono di partecipare ai cortei contro il Green pass organizzati nelle varie città italiane. Quindi un la chiosa: «Mi spiace tanto ma la gente come noi non molla mai».
Stefano Puzzer, i due Daspo da Roma e Pordenone
Leader dei camalli del varco quattro, impiegati presso il porto del capoluogo friulano, Puzzer, che lì lavora dal 1994, spiega che si sta curando con le terapie domiciliari. Nei mesi scorsi era salito alla ribalta delle cronache anche per la protesta inscenata a Roma dove in presidio con un banchetto chiedeva udienza al governo. Non ottenne alcun incontro, ma in compenso nell’occasione fu costretto ad allontanarsi dalla città e nei suoi confronti venne emesso un Daspo che gli impedisce di farvi rientro per un anno. Stessa sorte che gli è toccata a dicembre, quando assieme ad altro No Green pass aveva preso parte a una protesta all’ospedale civile di Pordenone, manifestando solidarietà al personale sanitario sospeso poiché non vaccinato e di conseguenza sprovvisto di Green pass. Luogo diverso, ma il provvedimento è stato identico.