La nuova variante del Covid-19, com’è noto, è stata denominata Omicron, dalla quindicesima lettera dell’alfabeto greco. Dallo scorso giugno, per evitare un inutile stigma nei confronti dei Paesi nel quale una nuova variante viene individuata (stigma doppio, perché non è detto abbia avuto davvero origine in questo Stato), l’Oms ha deciso di “battezzare” le varianti cosiddette “di preoccupazione” (in inglese VOC, Variant of Concern) e “di interesse” (VOI, Variant of Interest), appunto, con lettere dell’alfabeto greco. Ebbene, in base a questo criterio, la già ex “sudafricana” si sarebbe dovuta chiamare “Nu”. E invece non è andata così.
Covid, nuova variante Omicron: “Nu” troppo simile a “new”
Alpha, la “vecchia” variante inglese. Beta, la prima sudafricana. Gamma la brasiliana e Delta l’indiana. Dopo quest’ultima, sono state classificate altre tre varianti: Lambda, Epsilon e Mu, tutte e tre “di interesse”, che non hanno fatto molta notizia. A differenza della Omicron, che invece è (decisamente) “di preoccupazione”. Venerdì dunque sarebbe toccato alla lettera Nu, che l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha saltato, al pari della successiva Xi. Come ha spiegato al Corriere della Sera la portavoce dell’Oms Margaret Harris, la lettera Nu è stata “bocciata” perché «suona, in inglese, troppo simile a “new”», cioè “nuova”. Questo avrebbe generato confusione nel mondo anglofono: la gente avrebbe magari «pensato che si trattava solo di una nuova variante, non del nome di quella variante».
Covid, nuova variante Omicron: “Xi” bocciata per ragioni geopolitiche
Quanto a Xi, nessuna confusione fonetica, ma l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha comunque deciso di passare oltre. Perché? «Xi è un cognome estremamente comune. E le nostre linee guida impongono di non utilizzare nomi che possano danneggiare gruppi culturali, sociali, nazionali, regionali, professionali o etnici», ha spiegato Harris, limitandosi a questo. Come hanno fatto notare in molti, Xi è il cognome del presidente della Repubblica Popolare Cinese, Xi Jinping, che difficilmente avrebbe accolto favorevolmente di essere accostato alla nuova variante. Aggiungiamo a questo che il suo Paese è già al centro di enormi contese geopolitiche sull’origine del virus: meglio Omicron, decisamente.