Pechino e Shangai esultano. Per la prima volta dallo scorso 19 febbraio non ci sono nuovi casi di Covid nelle due megalopoli. Si tratta, per la Cina, di un traguardo fondamentale nella lotta al virus. Dopo oltre quattro mesi, settimane di isolamento per centinaia di migliaia di persone e screening di massa, il popolo cinese sembra essersi riportato sulla via verso l’uscita dalla pandemia. Nelle scorse 24 ore il governo di Pechino ha rilevato soltanto 22 casi in tutto il Paese, con grande soddisfazione da parte della Commissione sanitaria nazionale, che lavora alacremente per fermare i contagi.

Nessun caso a Pechino e Shangai dopo 4 mesi
Dal 19 febbraio al 27 giugno, passando soprattutto per il 28 marzo. Quest’ultimo è stato il giorno in cui a Shangai è stato disposto il lockdown totale, rinchiudendo milioni di cittadini in isolamento nei propri appartamenti. Con il regime di tolleranza zero, la Cina ha tentato di contenere i contagi, arrivati fino a 25mila al giorno a inizio aprile. Nello stesso mese i casi hanno ricominciato da aumentare anche a Pechino, in cui sono partito test di massa quotidiani che hanno coinvolto l’intera cittadinanza. Un incubo per i cittadini, il lungo lockdown imposto dalle autorità a prescindere dai contatti con positivi o negativi. Da metà maggio si è assistiti, invece, a un progressivo calo e oggi la Cina festeggia l’assenza di casi nelle due città simbolo.
Le parole di Zong Ming
Zong Ming, la vicesindaca di Shangai, aveva dichiarato che «dal 1° giugno fino alla fine del mese, se il rischio di un rimbalzo delle infezioni sarà sotto controllo, attueremo in pieno la prevenzione e il monitoraggio dell’epidemia, normalizzeremo la gestione e ripristineremo completamente la vita e la produzione della città». Ora la vita può tornare lentamente alla normalità, anche se proprio ieri Pechino ha vissuto forti polemiche dopo le parole di Cai Qi, segretario del partito comunista della capitale. Quest’ultimo aveva dichiarato che le restrizioni sarebbero durate altri «5 anni», scatenando una pioggia di critiche.
