La notizia arriva dopo l’intervista al Corriere della Sera, rilasciata dal presidente dell’Agenzia italiana del Farmaco, Giorgio Palù. Il virologo ha dichiarato con fermezza che l’Oms dovrebbe dichiarare la fine della pandemia, aggiungendo: «La fine della pandemia dovrebbe essere dichiarata. Credo che l’Organizzazione mondiale della Sanità sia prossima a farlo e il ritardo sia dovuto a un residuo di prudenza. Un rischio significativo non c’è. Oggi questo virus è diventato assai poco virulento se non proprio innocuo. Stiamo vivendo in un contesto che dal punto di vista virologico è senza dubbio post-pandemico».

Palù al Corriere della Sera spiega perché andrebbe dichiarata la fine della Pandemia
Secondo il presidente Palù, negli ultimi mesi sembra che il virus sia mutato, e che la variante Arturo, attualmente in circolazione oggi sia per lo più «causa di raffreddori e congiuntiviti nei bambini», ecco perché non si dovrebbe essere lontani dalla dichiarazione della fine della pandemia, ufficializzata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità: «L’Oms ha ribadito che la pandemia, dichiarata tale a fine marzo 2020, è ancora un’emergenza di sanità pubblica di preoccupazione internazionale (Pheic), ma lo era anche a inizio gennaio 2020 quando tutto cominciò. Se il virus potesse diventare una specie di influenza stagionale? Non siamo ancora a questo punto, ma presto lo diventerà e probabilmente avrà una diffusione legata alla stagione fredda come l’influenza».
Vaccini e dose di richiamo
Il virologo, durante l’intervista, parla del ruolo dei vaccini, e dell’importanza della dose di richiamo del vaccino per le persone più fragili, come da lui meglio specificato: «Per le persone ricoverate nelle residenze per anziani, per gli over 80, per i soggetti più esposti per professione e per i pazienti con sistema immunitario indebolito». Pelù ha infine sottolineato: «Stiamo programmando una campagna di vaccinazione anti-influenzale e anti-Covid autunnale con un vaccino costruito sulla variante più diffusa».