Covid, dai Paesi Bassi arriva l’app che riconosce i positivi dalla voce
A svilupparla sono stati i ricercatori della Maastricht University e ha l'89 per cento di precisione.
Adesso i positivi al Covid possono essere riconosciuti anche tramite la voce. Dai Paesi Bassi arriva un’app in grado di capire se l’utente è affetto dal virus semplicemente ascoltandola parlare. Un risultato eccezionale, raggiungo dai ricercatori dell’Institute of Data Scienze della Maastricht University, sviluppatori dell’applicazione. La tecnologia ha dato una grossa mano, in questi anni di pandemia, nel contrastare lo sviluppo del Covid. Basti pensare alle app di tracciamento o a quelle con cui si sono regolamentati ingressi e uscite dai luoghi aperti al pubblico. Ora si è fatto un altro passo in avanti.

L’app che riconosce i positivi dalla voce
L’applicazione sviluppata dall’Institute of Data Science della Maastricht University ha un’accuratezza dell’89 per cento. Inoltre è poco costosa, tanto che si sta già riflettendo sull’utilizzo per quei Paesi in cui i tamponi sono troppo costosi. Il risultato arriva in meno di un minuto ed è basata sull’assunto secondo cui l’infezione colpisce le vie aeree superiori e le corde vocali. L’app chiede agli utenti di fornire alcune informazioni, come ad esempio specificare se si è fumatori o meno. Poi vengono fornite alcune registrazioni vocali, basate sulla lettura di frasi brevi o a colpi di tosse. L’intelligenza artificiale poi combina i fattori e attraverso la tonalità della voce riesce a identificare l’eventuale positività al Covid.

La Maastricht University: «Risultati promettenti»
Soddisfatto lo staff di ricercatori che ha ideato l’app. «I risultati sono promettenti e indicano che una semplice registrazione vocale e un’IA in grado di interpretarla possono raggiungere una precisione notevole nel determinare quali pazienti hanno un’infezione da Covid-19», raccontano Wafaa Aljbawi, ricercatore della Maastricht University. «Questi test possono essere forniti gratuitamente e sono facili da interpretare. Inoltre, rendono possibili le diagnosi da remoto e richiedono pochissimo tempo. Potrebbe essere usati, per esempio, all’ingresso dei luoghi affollati per rendere possibile uno screening rapido della popolazione».