Covid, per l’Oms «la fine della pandemia è a portata di mano»
Il direttore Ghebreyesus spiega che il numero di decessi non è mai stato così basso dal marzo 2020. Ma chiede cautela: «Non bisogna smettere di correre».
I numeri dicono che il virus del Covid sta arretrando, complici l’alto numero di vaccinati e un’immunità sempre maggiore. Adesso, però, anche l’Oms si sbilancia e dichiara che dopo due anni e mezzo di pandemia, la fine potrebbe essere ormai quasi arrivata. Lo ha spiegato il direttore dell’Organizzazione mondiale della sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus, che fino ad oggi non si era mai espresso in questi termini: «Non ci siamo ancora, ma la fine è a portata di mano». Ciò nonostante il numero uno invita alla cautela, con metafore sportive e numeri a supporto.
Ghebreyesus: «Numero di decessi settimanali ai livelli di marzo 2020»
A supporto della tesi del direttore dell’Organizzazione mondiale della sanità ci sono i numeri relativi alle vittime in tutto il pianeta. Per Tedros Adhanom Ghebreyesus, infatti, «la scorsa settimana il numero di decessi settimanali è sceso al minimo da marzo 2020. Non siamo mai stati in una posizione migliore per porre fine alla pandemia». E il direttore si sbilancia ancora di più: «Non ci siamo ancora, ma la fine è a portata di mano. Una maratoneta però non si ferma quando vede il traguardo. Corre più forte, con tutta l’energia che le resta. Anche noi dobbiamo farlo. Possiamo vedere il traguardo. Siamo in una posizione vincente. Ma ora è il momento peggiore per smettere di correre».

In Italia è crollo di ricoverati
Anche in Italia la situazione sembra migliorare giorno dopo giorno. Lo confermano i dati settimanali forniti dalla Fiaso, la Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere. Il numero di ricoverati, infatti, si è ridotto in sette giorni di un ulteriore 23,1 per cento. Si tratta del calo più alto registrato in oltre un mese e mezzo. I dati evidenziano come il Covid stia arretrando anche nel territorio italiano e, secondo il presidente Giovanni Migliore, l’arrivo dei vaccini bivalenti in grado di proteggere anche contro la variante Omicron «darà un ulteriore contributo nella lotta al virus».
