Natale si sta avvicinando e insieme a festività non solo il momento dello scambio dei regali e di ricchi cenoni in famiglia. La curva del contagio è in costante aumento da due mesi, ci sono sempre più terapie intensive occupate da pazienti Covid e sono già diverse le regioni passate in giallo, con altre pronte a fare lo stesso tra sette giorni. Tutto questo nonostante l’alto numero di vaccinati e la somministrazione della terza dose complice la diffusione in Italia della variante Omicron. «A Natale 250 morti e 30mila casi», questo l’allarme lanciato dal virologo e docente della Statale di Milano Fabrizio Pregliasco. «Nessuna previsione ferale, è un modello matematico consolidato e con tutti i margini di errore della stima è ciò che potrebbe accadere», ha spiegato a Adnkronos Salute.
Covid, Pregliasco: «Potremmo avere una coda che si prolunga ulteriormente»
«Con la variante Omicron avremo bei guai, potremmo avere una coda che si prolunga ulteriormente», ha detto Pregliasco, mettendo in evidenza come a Natale potrebbe non essere raggiunto neppure il picco della curva. Insomma, il peggio della quarta ondata ci aspetterebbe al varco dopo le feste, periodo durante il quale tutta Italia un anno fa tornò rossa in via precauzionale. Così Pregliasco sulla nuova variante di Sars-Cov-2 (ecco perché è stata chiamata “Omicron”): «C’è già stato un morto ed è chiaro che aumentando i contagi arriva anche qualche caso grave. In Sudafrica la casistica è molto diversa, la popolazione è molto più giovane». 30 mila casi al giorno e almeno 200 decessi. Pregliasco, direttore sanitario dell’Irccs Galeazzi di Milano, ha “pronosticato” gli stessi numeri anche ad Agorà, su Rai 3: «Dobbiamo considerare che ogni contatto interumano, favorito dalle aperture che ci sono state, ha una piccola probabilità di far girare il virus», ha detto, sottolineando poi che l’unica vero metodo per fermarne la diffusione sarebbe «il lockdown, che è stato efficace ma con disastrose conseguenze» su economia e socialità.