Infestati

Redazione
24/12/2021

Aumentano l'incidenza ogni centomila abitanti, le terapie intensive e i ricoveri. Solo l'Rt rimane stabile. Dodici le regioni in cui le rianimazioni dedicate ai positivi hanno superato la soglia del dieci per cento. I numeri dell'ultimo report dell'Iss prima di Natale.

Infestati

È l’ultimo report dell’Istituto superiore di sanità prima del Natale e come ci si aspettava le notizie non sono buone. Il Covid corre veloce in Italia, anche per questo è stato necessario varare d’urgenza Dl festività. L’obiettivo del Governo, d’intesa con le regioni, è fermare l’avanzata del virus e impedire che il sistema sanitario collassi sotto i colpi di una pandemia che è tornata a spaventare l’Italia. Il dossier dell’Iss, d’altronde, racconta di numeri in preoccupante e inesorabile crescita. L’incidenza della malattia nel nostro Paese, nel periodo tra il 17 e il 23 dicembre è di 351 casi ogni centomila abitanti, centodieci in più rispetto alla scorsa settimana, quando erano 241.

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Rimane in linea con quello di sette giorni fa l’indice Rt, fissato a quota 1,13. A 1,11 è fissato invece l’indice ospedaliero, in leggero aumento se paragonato all’ultimo, fermo a 1,09, ma ancora sotto controllo. A preoccupare sono anche i casi non associati a catene di trasmissione note, la cui impennata è evidente, schizzata dai 42.675 della scorsa settimana ai 62.669 attuali. Il 27 per cento degli infetti è stato, invece, rintracciato grazie al tracciamento. Sette giorni fa erano il 31 per cento. Cresce del 2 per cento, 45 contro 43, la percentuale dei contagiati scoperti in seguito alla comparsa dei primi sintomi. Stessa variazione per i positivi individuati tramite attività di screening passati dal 26 al 28 per cento.

Crescono l'incidenza ogni centomila abitanti, le terapie intensive e i ricoveri. Stabile l'Rt: i numeri del rapporto Iss
Una donna si sottopone alla vaccinazione (Getty)

Aumentano le percentuali dei ricoverati in rianimazione e nei reparti ordinari

Aumenta, ed è forse l’aspetto più preoccupante, il numero dei posti occupati in terapia intensiva, dove attualmente il tasso nazionale è pari al 10,7 per cento. Un punto in più rispetto all’ultimo rilevamento (9,6). Non crescono solo le rianimazioni, ma anche, e di più, i ricoveri nei reparti di degenza ordinaria. Qui i positivi al Covid sono il 13,9 per cento dei pazienti totali. Quasi due punti in più (1,8) se confrontati ai dati della scorsa settimana. Più nello specifico, sono dodici, tra regioni e province autonome, i territori in cui il tasso di occupazione delle terapie intensive ha superato la soglia critica del dieci per cento. A preoccupare in particolare, Bolzano (21 per cento) e Trento (24,4 per cento), ma non va bene neppure nelle Marche (18,7 per cento) e in Calabria (16,6 per cento). Meno gravi ma comunque da monitorare le situazioni in Emilia Romagna (12,4 per cento), Friuli Venezia Giulia (14,9 per cento), Lazio (10,3 per cento), Liguria (14,2 per cento), Lombardia (10,6 per cento), Marche (18,7 per cento), Piemonte (10,7 per cento), Toscana (11,6 per cento), Veneto (15,9 per cento). Nove, erano otto, le regioni oltre il limite del 15 per cento nei reparti ordinari. Peggio di tutti sta la Calabria (a 25,9 per cento), seguita da Liguria (24,8 per cento), Friuli Venezia (22 per cento) e Marche (19,5 per cento). Chiudono il quadro Bolzano (16,4 per cento), Trento (19,1 per cento), Sicilia (15,5 per cento), Valle d’Aosta (22,2 per cento), Veneto (18,2 per cento).

Una donna si sottopone alla vaccinazione (Getty)

Covid, incidenza ogni centomila abitanti: in Molise la situazione migliore 

Per quanto riguarda l’incidenza del Covid nelle singole regioni, superati ovunque i 50 casi ogni centomila abitanti, la situazione migliore si registra in Molise, dove sono 68,8. Maglia nera per il Veneto 590,5. Male anche Lombardia (516,3) e la Valle d’Aosta (473,8)