Covid, Omicron si può prendere due volte infettandosi con BA.2
Uno studio danese evidenza 47 casi di infezione con Omicron 2 subito dopo aver contratto la numero 1.
Sono pochi, 47, ma ci sono. Si tratta dei casi esaminati da uno studio dello Statens Serum Institut di Copenaghen, tutti affetti da BA.2, la fantomatica gemella di Omicron, dopo aver contratto anche quest’ultima variante. Una doppia infezione con la contagiosa versione del Covid quindi è possibile, sebbene in Danimarca la definiscano «rara». Una ricerca che smentisce in parte quanto dichiarato poco tempo fa dall’Oms, che aveva parlato di una «forte protezione» fornita da Omicron 1 contro Omicron 2. In alcuni casi rari, questa barriera non basta.

Lo studio danese
In Danimarca la sottovariante BA.2 ha preso rapidamente il sopravvento. Per questo lo Statens Serum Institut di Copenaghen ha deciso di studiare la possibilità della doppia infezione, selezionando un sottoinsieme di campioni tra i quasi due milioni di casi di infezioni maturate dal 22 novembre all’11 febbraio. Poi sono stati scelti coloro che hanno avuto due campioni positivi, con le due infezioni distanti tra i 20 e i 60 giorni. In totale sono stati 187 casi, di cui 47 di Omicron 2 subito dopo un’infezione da Omicron 1. L’89 per cento di loro non era vaccinato, il 4 per cento ha ricevuto una sola dose, il 6 entrambe le dosi.
Omicron 2 in Italia
I dati relativi al monitoraggio italiano, relativi alla diffusione di Omicron 2 nel Paese, parlano di una variante BA.2 presente soltanto al 3 per cento nelle sequenze individuate. Ciò che evidenziano i numeri è che la variante gemella sembra essere più trasmissibile, ma allo stesso tempo fa sviluppare gli stessi sintomi e con la stessa gravità rispetto a BA.1. Non si conosce il numero eventuale di reinfezioni, ma l’alto numero di terze dosi potrebbe dovrebbe poter tenere a freno il secondo arrivo della variante. Per quanto riguarda invece la contagiosità, Danimarca e Sudafrica, che hanno avuto una prevalenza di infezione dovute alla sottovariante, hanno visto comunque un calo della curva epidemiologica.
