Fino a questo momento la pandemia di Covid-19 ha causato la morte di oltre 1,5 milioni di persone in Europa, secondo il conteggio realizzato da AFP partendo dai dati ufficiali di ciascun Paese.
Per la precisione si contano 1.500.105 decessi nei 52 Paesi della regione europea dalla Costa Atlantica all’Azerbaigian e alla Russia, da febbraio 2020.
Oms, il bilancio reale è molto più grave
Secondo l’Organizzazione mondiale della Sanità, tuttavia, il bilancio reale delle vittime potrebbe essere tre volte più elevato. La media dei decessi è in aumento di 4.210 casi al giorno negli ultimi sette giorni, +1 per cento rispetto alla settimana scorsa, +5 per cento rispetto a quella precedente. Dati simili a quelli della seconda ondata nell’autunno del 2020. La settimana più dura per il bilancio delle vittime è stata quella tra il 14 e il 20 gennaio 2021.
Attualmente il Paese più colpito dal punto di vista dei decessi è la Russia con un +30 per cento al giorno, 1.246 morti in media. Anche se il bilancio ufficiale della pandemia parla di 269.057 decessi, secondo l’agenzia nazionale di statistica russa, Rosstat, le vittime sarebbero state 450.000 a fine settembre.
Il Regno unito con 144.286 decessi e l’Italia, con 133.415, seguono nella triste classifica.
La situazione è «molto grave»: l’Oms, senza mezzi termini, ha certificato che l’impatto della quarta ondatad ella pandemia sull’Europa è sempre più fuori controllo, con oltre 4.200 morti al giorno e il rischio di 700 mila vittime entro la primavera.
L’elemento di maggiore preoccupazione, in prospettiva, è la crescente pressione dei nuovi malati sulle terapie intensive. In Germania i posti letto in rianimazione in alcune regioni sono già esauriti, in Olanda le cose non vanno meglio.
Coronavirus, principale causa di morte in Europa
Il coronavirus ormai è diventato la principale causa di morte in Europa, ed i decessi sono raddoppiati rispetto alla fine di settembre, ha registrato l’Oms, che a questo punto stima in oltre 2,2 milioni il totale delle vittime entro la fine dell’inverno. Uno scenario quanto mai realistico, se si considera che «ci sarà una pressione elevata o estrema sui posti letto negli ospedali in 25 Paesi e una pressione elevata o estrema sulle unità di terapia intensiva in 49 dei 53 Paesi» nei prossimi mesi.