Covid, via le mascherine al chiuso. Cartabellotta: «Decisione folle»
Il presidente della Fondazione Gimbe si schiera tra i contrari all'abolizione dell'obbligo. La decisione sarà presa dal Governo nelle prossime ore.
Il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, irrompe a muso duro nel dibattito sulla possibilità di abolizione dell’obbligo di mascherine al chiuso già dall’1 di maggio. Una scelta che il Governo sta passando al vaglio ormai da settimane, nonostante l’alto numero di nuovi casi che quotidianamente viene sottolineato dai bollettini Covid del ministero della Salute. Per Cartabellotta la scelta di togliere del tutto la misura di prevenzione andrebbe a scapito della fascia più vulnerabile del Paese, con un grave aumento dei rischi di contagio.
Cartabellotta: «Decisione molto avventata»
Nino Cartabellotta ha espresso tutta la propria preoccupazione su una decisione che, se dovesse essere confermata, può portare a gravi rischi per i più fragili. «La circolazione del virus è ancora molto elevata: il numero di positivi, sottostimato, supera quota 1,2 milioni, i nuovi casi giornalieri sono oltre 50 mila e il tasso di positività dei tamponi supera il 15 per cento», ha dichiarato. Nella nota firmata dal presidente della Fondazione Gimbe poi si analizzano le possibili conseguenze: «Abolire l’obbligo di mascherina al chiuso pare ad oggi una decisione molto avventata, perché metterebbe a serio rischio l’incolumità delle persone più deboli, degli anziani e degli immunodepressi, che inevitabilmente verrebbero esposti ad una situazione di pericolo molto maggiore».
Sui mezzi pubblici e nei locali al chiuso, specie se poco aerati e affollati, non possiamo ancora farne a meno#mascherina pic.twitter.com/wdlLsCgHO3
— Nino Cartabellotta (@Cartabellotta) April 20, 2022
Speranza chiede cautela: «La pandemia non è conclusa»
Quasi sulla stessa linea anche il ministro della Salute Roberto Speranza. «La pandemia non è conclusa», ha dichiarato, «siamo in una fase diversa da quella del passato, ma il virus non è scomparso, ancora ci sono delle vittime». L’invito è a «non abbassare la guardia, bisogna avere prudenza e insistere con la campagna di vaccinazione. La mia sarà la voce di chi continua a chiedere cautela». Linea diversa rispetto al sottosegretario alla salute Andrea Costa, che già qualche giorno fa aveva parlato di un possibile passaggio da «obbligo» a «raccomandazione».
Bassetti contro il bollettino giornaliero: «Non ha più senso»
I numeri a cui si riferisce il ministro Roberto Speranza sono quelli del bollettino giornaliero diramato ormai da due anni. Dati contro cui si scaglia il il direttore della Clinica di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova, Matteo Bassetti: «Crescono i contagi, ma gli ospedali restano vuoti di Covid e pieni di colonizzati da Sars-CoV-2 asintomatici. Ha ancora senso dare i numeri giornalieri di quanti hanno il raffreddore Covid o sono in ospedale per una colica renale con tampone positivo per Sars-CoV-2?. Questi numeri non servono a nessuno solo a creare ansia nelle persone e a credere sempre meno nell’efficacia dei vaccini. Siamo rimasti l’ultimo Paese europeo con più dell’80% di vaccinati con bollettino giornaliero e mascherine obbligatorie».