Lombardia aumentano le terapie intensive per il Covid: riapre l’ospedale in fiera

Redazione
02/12/2021

La Regione avvia le procedure per entrare in preallerta mentre si prepara per la riapertura dell'ospedale in Fiera

Lombardia aumentano le terapie intensive per il Covid: riapre l’ospedale in fiera

Si avvicina sempre di più la soglia di allerta Covid anche in Lombardia. I ricoveri, infatti, crescono in maniera incessante. Il 13,6 per cento dei letti nei reparti a media intensità di cura è occupato da contagiati. Il limite è il 15 per cento. L’occupazione delle terapie intensive è al 7 per cento. Il campanello d’allarme suona al raggiungimento del 10 per cento. Già sforato da giorni, invece, il tetto dell’incidenza settimanale fissato in 50 casi ogni 100 mila abitanti.

Se verranno superati anche i due precedenti parametri la Lombardia passerà inevitabilmente in zona gialla.

Lombardia, tutto pronto per l’apertura dell’ospedale in Fiera

Intanto è già scattata la preallerta per l’ospedale al Portello, in Fiera, che era stato allestito durante i mesi più difficili della pandemia e poi messo in stand-by.

Non solo: il direttore generale Welfare di Regione Lombardia, Giovanni Pavesi, ha già scritto al Policlinico, all’Asst Ovest Milanese, al Gaetano Pini e all’Asst Rhodense chiedendo di preparare il reparto di terapia intensiva in Fiera in modo che sia operativa dal 2 dicembre, per quanto riguarda gli aspetti logistico-organizzativi e igienico-sanitari.

Letizia Moratti, la Lombardia è pronta a fronteggiare una nuova ondata

La Regione, pertanto, pare prepararsi al peggio. Letizia Moratti, vicepresidente della Regione e assessore al Walfare in un’intervista ha dichiarato: «Al di là di qualche caso sicuramente meritevole di attenzione, posso rassicurare che Regione Lombardia non avrà più quelle criticità drammatiche che ha avuto l’anno scorso. Ora siamo pronti e continuiamo ad ampliare il numero di posti letto in terapia intensiva».

La Moratti ha poi aggiunto: «Abbiamo potenziato le terapie intensive e in questo momento abbiamo un tasso di occupazione del 7 per cento, quindi molto sotto la soglia considerata di preoccupazione dal governo. Stessa cosa vale per l’area medica, dove abbiamo il 13 per cento di occupazione». Inoltre «abbiamo un numero di positivi per 100 mila abitanti di 120, quindi sotto la media nazionale che è di 140».

Oltre alla Lombardia, nelle prossime settimane, rischiano di passare in zona gialla anche il Veneto, il Lazio e la Calabria.