Alleggerire le regole per la quarantena per chi è vaccinato e non presenta problemi di salute. Non solo: eliminare dal conteggio quotidiano dei ricoverati le persone ospedalizzate per altre patologie. Addirittura, ricorrere al tampone solo in caso di sintomi. Sono le proposte fatte al governo dalle Regioni, che puntano a modificare il metodo di gestione matematica della pandemia: per evitare di diffondere paura, di finire in zona arancione e poi rossa, in generale per una questione di maggiore trasparenza.
Covid, le Regioni: non contare gli asintomatici tra i positivi
La prima richiesta riguarda il numero dei tamponi. Vista l’alta diffusione del virus e la necessità di effettuare il test in caso di contatto stretto (a meno di non avere la terza dose o la seconda da meno di 120 giorni) il sistema è come si sa ingolfato. «Il Governo decida al più presto di tamponare solo i sintomatici, altrimenti non saremo travolti dai malati ma dalle carte e dai tamponi», ha dichiarato nei giorni scorsi il presidente della Liguria, Giovanni Toti, che è stato seguito dai colleghi di Lombardia, Piemonte e Veneto. «Abbiamo avanzato per primi la proposta di non contare i positivi tra gli asintomatici», ha detto il presidente del Veneto, Luca Zaia. Stessa posizione per il collega della Toscana, Eugenio Giani: la prima proposta “includerebbe” a ben vedere la seconda.

Covid, le Regioni: rivedere il conteggio degli ospedalizzati
Un’altra questione, sempre legata al bollettino giornaliero, è il conteggio degli ospedalizzati. Come sottolineato recentemente da Fiaso, il 34 per cento dei positivi ricoverati non è malato di Covid. Per capire quale sia la vera pressione sulle strutture sanitarie dovuta alla pandemia, propongono le Regioni e in particolare la Lombardia, bisognerebbe smettere di conteggiare chi viene ricoverato per un’altra patologia e poi scopre di essere positivo dopo il tampone di controllo.
Covid, le Regioni: cambiare le regole della quarantena
Le Regioni chiederanno poi al governo di esentare dal tampone di fine quarantena chi è vaccinato e non presenta sintomi, con isolamento ridotto. «Dovremmo fare come negli Stati Uniti, dove i Centri per il controllo delle malattie hanno detto che il positivo asintomatico, se ha la terza dose, non deve fare la quarantena. In questa fase dobbiamo semplificare», ha detto Alessio D’Amato, assessore alla Salute del Lazio. Dello stesso pensiero il direttore dell’ospedale Spallanzani di Roma, Francesco Vaia: «Le persone vaccinate e asintomatiche, anche se positive, dopo 5 giorni di isolamento possono e devono tornare alle loro attività quotidiane». Le Regioni chiederanno poi di rivedere le regole per le scuole elementari, dove se c’è un caso va fatto un tampone a tutti i compagni subito e un altro cinque giorni dopo.