Il Covid in Italia riprende ad avanzare. Per la seconda settimana consecutiva, infatti, il report del venerdì, stilato e diffuso da ministero della Salute e Protezione Civile, mostra i dati in aumento. Già nel precedente bollettino, infatti, si era passati da 20.073 a 21.786. Nel documento di oggi, che ha messo insieme i dati di ogni Regione nel periodo tra il 14 e il 20 aprile, si registrano 28.049 nuovi contagiati. Un aumento che si nota anche sul tasso di positività, che sale ancora e si assesta al 7 per cento, in virtù del rapporto tra i positivi e i 398.788 tamponi processati in sette giorni. Salgono anche i decessi, da 129 a 191, ed è boom di nuovi ricoveri. Se rapportati agli ultimi mesi, infatti, i ricoverati sono aumentati e non di poco: +239 letti impegnati nei reparti ordinari, +21 nelle terapie intensive. I guariti, invece, sono stati 25.562.

Covid Italia, indice Rt e incidenza
L’altalena tra indice Rt e incidenza, intanto, prosegue. Stavolta a risalire è la seconda, che secondo l’Iss nel periodo tra il 14 e il 20 aprile ha toccato quota 48 casi ogni 100 mila abitanti. Nei sette giorni precedenti, invece, i casi erano 37 ogni 100 mila persone. A scendere, invece, è l’indice Rt. Si tratta di un dato che fino a due settimane fa era in risalita e aveva toccato nuovamente la soglia epidemica. Oggi nel monitoraggio dell’Istituto superiore di sanità si legge che è pari a 0,93, «in lieve diminuzione» e «al di sotto della soglia epidemica». Aumenta soltanto quello calcolato sulla base dei ricoveri, che raggiunge quota 1,07. E infatti «il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale sale leggermente al 4,5% (rilevazione giornaliera ministero della Salute al 20 aprile), contro il 4,2% (rilevazione giornaliera ministero della Salute al 13 aprile)».
Covid, i dati sui vaccini
Restano sostanzialmente stabili le percentuali di popolazione vaccinata contro il Covid. In Italia, l’86,21 per cento della popolazione ha ricevuto almeno una dose, mentre l’84,73 ha completato il ciclo primario. Il 68,59 ha poi ricevuto anche la terza, mentre soltanto il 10,17 ha scelto di vaccinarsi con la quarta dose.
