Covid Italia, Rt e incidenza in calo
Aumentano però i ricoverati, sia in terapia intensiva che in area medica. Quattro Regioni classificate a rischio alto. I dati del report settimanale.
Come evidenzia il monitoraggio settimanale Covid della Cabina di regia Iss – Ministero della Salute, l’indice Rt e l’incidenza sono in calo in Italia. Nel periodo 29 giugno-12 luglio, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici di Covid-19 è stato infatti pari a 1,23, in diminuzione rispetto alla settimana precedente, quando era di 1,34 (la soglia epidemica è 1). Anche l’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero è in diminuzione, con un valore di 1 al 12 luglio, a fronte di 1,15 di sette giorni prima. Torna sotto i mille casi ogni 100 mila abitanti l’incidenza settimanale: nel periodo 15-21 luglio il valore si è attestato a 977.
Covid Italia, aumentano i pazienti ricoverati
Continua però a crescere il numero dei ricoveri per Covid. Il tasso di occupazione in terapia intensiva sale al 4,1 per cento (rilevazione giornaliera ministero della Salute al 21 luglio), contro il 3,9 per cento di una settimana fa. Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale sale al 17,1 per cento, mentre nel report precedente si era fermato a 15,8 per cento.
Covid Italia, quattro Regioni a rischio alto
Tre Regioni/Province Autonome sono classificate a rischio basso, 14 sono classificate a rischio moderato, di cui cinque ad alta probabilità di progressione, mentre tre sono classificate a rischio alto per la presenza di molteplici allerte di resilienza e una per non aver raggiunto la soglia minima di qualità dei dati trasmessi all’Istituto Superiore di Sanità, recita il report settimanale.
Covid Italia, come sono stati rilevati i nuovi casi
La percentuale dei casi”di Covid-19 rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è stabile rispetto alla settimana precedente (11 per cento). In lieve aumento la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (40,5 per cento contro 39 per cento), e in lieve diminuzione la percentuale dei casi diagnosticati attraverso attività di screening (48 per cento contro 50 per cento).