Covid Italia, salgono ancora incidenza e Rt
Leggerissimo calo per i ricoveri in rianimazione. Quattro regioni e province a rischio alto. I dati del report settimanale Iss.
Come evidenzia rileva il report della Cabina di regia ministero della Salute e Istituto Superiore di Sanità con i dati del monitoraggio settimanale, «nel periodo 2-15 marzo l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1,12 in aumento rispetto alla settimana precedente e con un valore superiore sopra la soglia epidemica». Lo stesso andamento si registra per l’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero: Rt 1,08 al 15 marzo contro Rt 0,90 al 8 marzo. In aumento anche l’incidenza settimanale a livello nazionale: 848 casi ogni 100 mila (18-24 marzo) contro 725 ogni 100 mila abitanti (11-17 marzo), sottolinea il ministero della Salute.

In aumento i ricoveri dei pazienti Covid
Salgono anche i ricoveri ospedalieri dei pazienti Covid. Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale è arrivato infatti al 13,9 per cento (rilevazione giornaliera ministero della Salute al 24 marzo) contro il 12,9 per cento di sette giorni prima. Leggerissimo calo, invece, per i ricoveri Covid in rianimazione: il tasso di occupazione in terapia intensiva è al 4,5 per cento, mentre il 17 marzo era al 4,8 per cento. «Quattro Regioni e province autonome sono classificate a rischio alto a causa di molteplici allerte di resilienza. Le restanti Regioni sono classificate a rischio moderato, di cui tre ad alta probabilità di progressione a rischio alto secondo», si può leggere nel report dell’Istituto Superiore di Sanità.

Covid in Italia, come sono stati rilevati i nuovi casi
Il report settimanale dell’Istituto Superiore di Sanità analizza poi come sono state registrate le nuove positività al Coronavirus. La percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è in lieve aumento: 15 per cento, a fronte del 14 per cento della scorsa settimana. È stabile la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (sempre al 37 per cento), mentre è in lieve diminuzione quella dei casi diagnosticati attraverso attività di screening: 48 per cento contro 49 per cento di sette giorni fa.