Restano sopra i 100mila i nuovi positivi giornalieri riscontrati dal ministero della Salute. Il report odierno equivale, a livello numerico, quello di ieri, quando i nuovi contagiati erano stati 107.786. Oggi sono 107.240, a fronte di 378.250 tamponi processati in tutto il Paese. Dati molto simili a quelli di ieri, tanto che il tasso di positività resta invariato al 28,4 per cento. Diverso, invece, il numero di vittime. Dopo il calo fino alle 72 del precedente report, nel bollettino di oggi ce ne sono 94. E aumentano ancora anche i ricoverati, saliti di 332 unità nell’area medica e di 18 nelle terapie intensive. Lieve aumento anche tra i guariti, passati da 51mila a 55.629, ma sempre inferiore ai nuovi positivi.

Covid Italia: i numeri totali
Il numero di attualmente positivi in Italia continua a crescere. Ora sono 1.198.697 le persone alle prese con il Covid, con 1.189.802 in isolamento domiciliare e 8.552 ricoverati. 343, invece, sono in terapia intensiva, dove si sono registrati 53 ingressi quotidiani. 19.157.174, invece, è il conto totale di quanti hanno riscontrato positività al Covid dall’inizio della pandemia a oggi. Tra loro a guarire sono stati 17.789.613, mentre a non farcela 168.864. Secondo i dati della Fondazione Gimbe, nel corso dell’ultima settimana si è registrato un aumento del 55 per cento di casi rispetto ai 7 giorni precedenti, in cui già erano stati evidenziati numeri nettamente in crescita. Il bollettino settimanale ha generato un vero e proprio allarme, con il presidente Cartabellotta a parlare anche del rischio «lockdown di fatto».
Covid Italia: i dati sui vaccini
Mentre l’Ema, l’agenzia europea del farmaco, ha aperto alla possibilità di una vaccinazione anti Covid annuale, come quella anti-influenzale, la campagna attuale prosegue molto a rilento. Anche ieri le dosi somministrate sono state meno di 20mila in tutta Italia. Per la precisione sono state somministrate 18.119 dosi, con 721 prime, 311 seconde, 7.816 terze e 9.271 quarte. Proprio in quest’ultimo caso il dibattito si fa sempre più acceso. Il divario tra le Regioni del nord e del sud aumenta, con gli over 80 e gli immunocompromessi del meridione a non vaccinarsi con il secondo booster. E intanto la stessa Ema spiega che il range d’età andrebbe abbassato agli over 60 già adesso, e non soltanto in autunno.
