Covid Italia, il bollettino del 27 marzo: 59.555 nuovi casi e 82 morti
In aumento le terapie intensive (+12) e i ricoveri ordinari (+158). Cresce anche il tasso di positività: 15,5 per cento. Il ministero della Salute chiarisce: i sette giorni di isolamento sono obbligatori per i positivi anche dopo il 31 marzo.
Mentre si avvicina la fine dello stato d’emergenza, con il Paese che si prepara a una nuova fase con nuove misure e regole, il bollettino del 27 marzo registra 59.555 nuove positività al Covid e 82 decessi di persone contagiate dal Coronavirus. A fronte di 384.323 tamponi processati nelle ultime 24 ore, cresce il tasso di positività: 15,5 per cento (ieri 14,5 per cento). In aumento anche le terapie intensive (+12) e i ricoveri ordinari (+158). I pazienti in area critica sono adesso in tutto 464, quelli ricoverati in area medica sono in totale 9.181. Da domani anche la Sardegna passa in zona bianca: tutta l’Italia sarà nella fascia di minor rischio.
Covid Italia, resta stabile l’occupazione negli ospedali
Anche se l’Rt è salito a 1,12 e l’incidenza settimanale è cresciuta fino a 848 casi ogni 100 mila abitanti, come rende noto Agenas resta stabile l’occupazione negli ospedali dei posti da parte dei pazienti Covid, con valori fermi al 5 per cento nelle terapie intensive e al 14 per cento nei reparti di area non critica. Un anno fa, ricorda Agenas, i valori erano rispettivamente al 40 e al 43 per cento.

Covid Italia, i sette giorni di isolamento obbligatori per i positivi anche dopo il 31 marzo
Da venerdì 1 aprile, con la fine dello stato di emergenza Covid, cambiano le regole per l’isolamento, che non è più richiesto per tutti i contatti stretti di un positivo, indipendentemente che siano vaccinati o meno. Il periodo di quarantena, dunque, dal primo aprile resta solo per chi ha contratto il Covid. Il decreto pubblicato in Gazzetta Ufficiale prevede per i positivi «la cessazione del regime di isolamento consegue all’esito negativo di un test antigenico rapido o molecolare per la rilevazione di SARS-CoV-2, effettuato anche presso centri privati a ciò abilitati». In un primo momento è sembrato dunque che i positivi non dovessero più aspettare 7 o 10 giorni (a seconda dello status vaccinale) per il primo tampone e che al primo test negativo potessero uscire di casa, anche all’indomani della notifica della positività. E invece non è così, come ha chiarito una circolare che il ministro della Salute Roberto Speranza ha deciso di emettere, per riconfermare i sette giorni di isolamento.

Covid, Omicron 2 variante dominante nel mondo con l’86 per cento dei casi
Secondo quanto comunicato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità nell’ultimo report settimanale della pandemia, Omicron 2 è diventata la variante dominante del Covid: «Negli ultimi 30 giorni il sottolignaggio BA.2 di Omicron è diventato predominante, con 251.645 sequenze (85,96 per cento) caricate sulla piattaforma Gisaid».