Covid Italia, il bollettino del 23 aprile: 70.520 nuovi casi e 143 morti

Redazione
23/04/2022

Scendono le terapie intensive (-2) e i ricoverati con sintomi (-162). Invariato il tasso di positività, stabile al 16,7 per cento.

Covid Italia, il bollettino del 23 aprile: 70.520 nuovi casi e 143 morti

Sono 70.520 i nuovi casi di Covid in Italia. 143 i morti. Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati effettuati 421.533 tamponi, per un tasso di positività che rimane invariato rispetto a ieri: 16,7 per cento. Scendono i ricoveri di pazienti Covid: i letti attualmente occupati nei reparti di terapia intensiva sono 409, 2 meno di ieri, con 43 nuovi ingressi. I pazienti ricoverati in area medica con sintomi sono invece 9.914, cioè 162 in meno rispetto a 24 ore fa.

Covid Italia, Rt sotto la soglia epidemica

L’Rt è per la prima volta sotto soglia epidemica dagli inizi di marzo. Lo ha sottolineato il monitoraggio settimanale del Ministero della Salute: l’indice di trasmissibilità scende infatti da 1 a 0,96. Giù anche l’incidenza settimanale a livello nazionale che si attesta a 675 casi ogni 100 mila abitanti, contro i 717 della settimana precedente.

Covid Italia, il bollettino del 23 aprile: nuovi casi, ricoveri in ospedale e morti. I dati della pandemia.
Covid Italia, l’Rt scende sotto la soglia epidemica (Spencer Platt/Getty Images)

Covid, tasso di mortalità dei non vaccinati 10 volte più alta rispetto a chi ha dose booster

Per quanto riguarda il tasso di mortalità, per i non vaccinati (36 decessi ogni 100 mila abitanti) risulta circa cinque volte più alto rispetto ai vaccinati con ciclo completo da meno di 120 giorni (8 decessi/100 mila) e circa dieci volte più alto rispetto ai vaccinati con booster (4 decessi/100 mila).

Covid Italia, il bollettino del 23 aprile: nuovi casi, ricoveri in ospedale e morti. I dati della pandemia.
Covid Italia, in aumento le reinfezioni (Getty Images)

Covid Italia, in aumento le reinfezioni

Continuano ad aumentare le reinfezioni da Covid-19 in Italia. Nell’ultima settimana, rende noto l’Istituto Superiore di Sanità, la percentuale sul totale dei casi segnalati risulta pari a 4,5 per cento, in leggera crescita rispetto al 4,4 per cento della settimana precedente. A maggior rischio donne, giovani e operatori sanitari. Per il sesso femminile, spiega l’Iss, può essere verosimilmente dovuto alla maggior presenza di donne in ambito scolastico e al fatto che le donne svolgono più spesso la funzione di caregiver in ambito famigliare. Nelle fasce più giovani, il tasso di reinfezioni più alto sarebbe dovuto a comportamenti a maggior rischio. Gli operatori sanitari, ovviamente, si espongono al virus in ambito lavorativo.