Con l’avanzare della nuova ondata di casi Covid, che in una settimana sono aumentati del 50,4 per cento come denunciato dalla Fondazione Gimbe, il Governo corre ai ripari. Oggi il ministero del Lavoro dovrebbe approvare, dopo averla discussa con le parti sociali, una bozza con le misure di contrasto al virus sul lavoro. Si parla del settore privato e dell’utilizzo obbligatorio della mascherina, che potrebbe essere ancora confermata. A questo si aggiungono vari controlli, come la temperatura all’ingresso, ma anche l’utilizzo dello smart working in determinati casi.
Restano le Ffp2, obbligo di temperatura all’ingresso
Mentre si attende la conferma ufficiale, le indiscrezioni sulla bozza lasciano filtrare elementi importanti di quello che sarà deciso dal governo e ratificato dalle parti sociali. Si comincia dall’obbligo di mascherine Ffp2. Ad anticiparlo è stata La Stampa, che spiega come al datore di lavoro spetterà assicurare «la disponibilità di Ffp2 al fine di consentirne ai lavoratori l’utilizzo nei contesti a maggior rischio» e allo stesso tempo stabilire a quali gruppi fornirle, con «particolare riguardo ai soggetti fragili sulla base di valutazioni del medico competente». E le aziende private dovranno garantire anche il controllo della temperatura all’ingresso, che non dovrà superare i 37 gradi e mezzo.

Lo smart working per i i lavoratori fragili
Tra le misure che dovrebbero essere approvate in giornata, il governo è tornato sull’argomento smart working. Questo è ritenuto «uno strumento utile per contrastare la diffusione del contagio, soprattutto con riferimento ai lavoratori fragili, maggiormente esposti». Per tanto ai soggetti con patologie sarà permesso lavorare in modalità agile, per non rischiare un contagio che per la propria salute rischierebbe di essere fatale. Poi altre norme: l’obbligo di precauzione igieniche per le mani, ma anche la necessità, qualora possibile, di scaglionare ingressi e uscite.
