La variante Omicron corre in Israele: la metà dei nuovi casi di Coronavirus confermati nel Paese viene attribuita alla nuova variante, scrive il Jerusalem Post. Nel giorno in cui è iniziata la somministrazione “sperimentale” della quarta dose di vaccino anti Covid, il governo ha ufficializzato una decisione che era nell’aria: in Israele sarà possibile ricevere la terza dose a tre mesi di distanza dalla seconda.

Vaccino anti Covid, in Israele terza dose anticipata
Terza dose anticipata a tre mesi dalla seconda. Questo il provvedimento del governo, che ha ridotto oggi il lasso di tempo minimo che deve intercorrere fra la somministrazione della seconda dose di vaccino Pfizer e quella booster. «I dati del contagio in Israele e nel mondo indicano un netto aumento del Covid in generale e della variante Omicron in particolare. Adesso esiste la necessità di elevare il livello di immunità nella popolazione nei tempi più stretti possibile», ha dichiarato il ministero della Salute. In precedenza era possibile ricevere la terza vaccinazione solo cinque mesi dopo la seconda. Il ministero ha sottolineato che altri Paesi, come Regno Unito, Germania e Francia, si stanno muovendo nella stessa direzione. In realtà, da quando sono disponibili i vaccini, il mondo occidentale sta seguendo passo dopo passo i provvedimenti presi dall’apripista Israele. Da dove, a livello globale, è iniziata la somministrazione della terza dose.

Vaccino anti Covid, in Israele test sull’efficacia della quarta dose
In Israele, come detto, sono state appena inoculate le prime quarte dosi. Per adesso in fase sperimentale: dopo aver annunciato l’avvio della somministrazione della quarta dose per over 60, soggetti a rischio e personale sanitario, il governo ha fatto dietrofront, in attesa di alcuni test. La prima persona a ricevere la quarta dose di vaccino Pfizer è stata un’infermiera, Orna Rahminov. «Sono onorata di essere stata scelta», ha dichiarato dopo l’inoculazione presso lo Shbea Medical Center di Tel Aviv, dove lavora. L’ospedale ha avviato oggi uno studio sull’efficacia del secondo booster, che sarà somministrato a circa 150 membri dello staff medico e che coinvolgerà in tutto 6 mila persone. «La ricerca saggerà gli effetti della quarta dose sul livello di anticorpi e sulla prevenzione del contagio e controllerà la sua sicurezza», ha detto l’epidemiologa Gili Regev-Yochay. Nel frattempo il governo ha dato un’autorizzazione di emergenza per l’uso del farmaco orale Paxlovid (prodotto da Pfizer) contro la malattia.