Non sarà più necessario fare un tampone per poter lasciare l’isolamento in caso di positività, dopo 5 giorni senza sintomi. Questa è la nuova norma rivolta ai positivi e pensata dal governo in una fase in cui il Covid sembra sempre più vicino all’endemia che alla pandemia. Dopo aver ridotto l’isolamento domiciliare a 5 giorni, nello stesso decreto Rave viene inserita la norma secondo cui si potrà lasciare casa anche senza aver fatto il tampone. Dopo l’approvazione di ieri in Senato, bisognerà attendere il parere della Camera ed entro fine anno potrà diventare legge. Si tratta di un ulteriore passo che allontana l’Italia dalla precedente fase d’emergenza.

La nuova norma prevede lo stop all’isolamento senza controlli
La precedente norma è stata introdotta nell’aprile del 2021 e recita: «La cessazione del regime di isolamento consegue all’esito negativo di un test antigenico rapido o molecolare per la rilevazione di SARS-CoV-2, effettuato anche presso centri privati a ciò abilitati». La nuova regola, invece, permetterà a chiunque di uscire di casa dopo 5 giorni dal primo tampone positivo, purché senza sintomi. Si attende invece una circolare apposita per chi ha ancora sintomi dopo questo tempo specifico. Inoltre dal ministero della Salute filtra che l’obbligo di tampone potrebbe essere mantenuto per alcune categorie precise, come il personale sanitario.
Covid, cosa cambia nel Dl Rave: dai 5 giorni allo stop al green pass
All’interno del decreto, però, non cambia soltanto l’obbligo di tampone. Basti pensare che attualmente bisogna rispettare un’autosorveglianza di 10 giorni, indossando la mascherina, che invece diventeranno 5. Ma saranno sospese anche le multe per gli over 50 che non si sono vaccinati. Così come ci sarà lo stop definito alla regola del green pass anche per entrare nelle strutture sanitarie. Nessuna certificazione, quindi, sarà richiesta per entrare nelle strutture residenziali, socio-assistenziali, sociosanitarie e hospice, oltre che negli ospedali. Un cambio di rotta fortemente voluto dal ministro Schillaci, che già dall’insediamento aveva parlato di una diversa gestione del Covid da applicare nelle prime settimane di governo.
