Si chiama BA 2.75 ed è la nuova sotto-variante di Omicron. Dopo la versione 5, arriva già quella del prossimo futuro, sebbene i casi confermati siano ancora molto pochi. La nuova variante Covid si prepara a sbarcare in Europa e il timore è che possa alimentare le nuove ondate generate già da Omicron 5. Questa, proveniente dall’India, ha però caratteristiche diverse: sembra essere cinque volte più veloce dell’attuale nel modo di propagarsi. E ci sono già casi in tutto il mondo. Sembra siano 40 in tutto, la maggior parte in India e poi ancora in Australia, Canada, Germania, Regno Unito e Nuova Zelanda.
La variante BA 2.75
La prima analisi della nuova sotto-variante è stata tracciata dal virologo Tom Peacock, del Department of Infectious Disease all’Imperial College di Londra. La BA 2.75 ha 45 mutazioni in comune con BA.5 e 15 peculiari. Tra queste ultime, 8 nella ormai celebre spike. Rispetto alla BA.2, invece, differisce per due mutazioni fondamentali, una delle quali riguarda un sito di fuga degli anticorpi indotti dai vaccini attuali. Una mutazione della proteine che la rende interessante dal punto di vista scientifico e che sta inducendo i virologi di tutto il mondo ad attenzionarla. Senza contare che i primi dati indiani parlano di una contagiosità 5 volte superiore a Omicron 5, che già corre veloce in tutto il pianeta.

Giovanni Maga: «Ci sarà un limite»
Su Repubblica, l’argomento sotto-variante è stato affrontato dal virologo Giovanni Maga, direttore del Cnr di Pavia. Dal punto di vista dello scienziato bisogna mettere un freno all’ipotesi di una velocità di contagio che possa aumentare all’infinito. «Credo che ci sia un limite a questo», ha spiegato, «Già l’attuale, la BA.5 è efficiente, e lo vediamo dall’elevato numero di infezioni che provoca. Non so, però, quanto possano aumentare la capacità di contagio. E non ritengo che sia un processo in grado di ripetersi all’infinito». Maga prosegue: «Semmai ci saranno varianti in grado di soppiantare l’attuale BA.5, cosa non facile, la tendenza sarà una aumentata capacità di contagiare, ma non oltre certi limiti, perchè questa proteina più di tanto non può sopportare. Non è facile pensare a una variante che sia dieci volte più contagiosa di BA.5. Quando all’ultima isolata, la BA2.75, sembra che abbia una maggiore capacità di evadere la risposta degli anticorpi. Però è presto per trarre conclusioni».

Maga: «Aumentata capacità non significa malattia più acuta»
«Quello che vediamo nell’evoluzione del SARS-CoV-2», ha proseguito Maga, «è che tutte le varianti che si stanno selezionando sembrano seguire la stessa linea evolutiva: ottimizzare l’interazione con il recettore da un lato e minimizzare quello con gli anticorpi dall’altro – spiega il virologo -. Ma dal punto di vista clinico le cose sono diverse: non sembra che questa aumentata capacità si accompagni ad una malattia più acuta. Tutto ciò ha una spiegazione di fondo: la grande differenza la fa chi è vaccinato e con quante dosi».