Rallentare la curva dei contagi e fornire maggiore protezione alle categorie a rischio. Questi gli obiettivi del nuovo decreto sulle misure anti-Covid, pubblicato in Gazzetta ufficiale e in vigore da oggi, sabato 8 gennaio. Tra le misure introdotte, l’obbligo vaccinale per gli over 50 e il conseguente divieto d’accesso ai luoghi di lavoro senza Super Green Pass in questa fascia d’età.
Covid, multa di 100 euro per gli over 50 no vax
Il nuovo decreto impone l’obbligo di vaccino anti-Covid entro il primo febbrario a tutti i cittadini italiani e di altri Stati residenti in Italia che abbiano compiuto 50 anni o che li compiranno entro il 15 giugno 2022: al netto di esenzioni (per controindicazioni) e guarigioni, si tratta potenzialmente di circa 2 milioni di persone. L’obbligo scatta oggi, le sanzioni dall’1 febbraio: prevista una multa una tantum da 100 euro, che arriverà dell’Agenzia delle Entrate. Il decreto stabilisce anche come i destinatari dell’avviso di avvio del provvedimento sanzionatorio abbiano 10 giorni di tempo dalla ricezione per comunicare alla Asl «l’eventuale certificazione relativa al differimento o all’esenzione dall’obbligo vaccinale, ovvero altra ragione di assoluta e oggettiva impossibilità». ln caso di opposizione alla sanzione resta ferma la competenza del Giudice di pace e l’Avvocatura dello Stato assume il patrocinio dell’Agenzia delle entrate. I proventi delle sanzioni sono periodicamente versate a cura dell’Agenzia delle entrate ad un apposito capitolo dell’entrata del bilancio dello Stato per essere riassegnate al Fondo emergenze nazionali.

Covid, Super Green Pass sul lavoro per gli ultracinquantenni
Visto l’obbligo vaccinale per gli over 50, va da sé che gli ultracinquantenni saranno tenuti a presentare il Super Green Pass sul luogo di lavoro. Questa misura scatta dal 15 febbraio e sarà prevista fino al 15 giugno, data in cui termina l’obbligo vaccinale. In caso di mancato lasciapassare sanitario rafforzato, il lavoratore sarà considerato assente ingiustificato, senza conseguenze disciplinari e con diritto alla conservazione del rapporto di lavoro, ma con sospensione dello stipendio. I lavoratori che infrangono il divieto rischiano sanzioni da 600 a 1.500 euro, mentre per il datore di lavoro che non controlla c’è la multa da 400 a 1.000 euro.
Sanzione di 100 euro per gli over 50 che, alla data del prossimo 1 febbraio, non hanno iniziato il ciclo vaccinale primario; che, a decorrere dall’1 febbraio, non hanno completato il “ciclo vaccinale primario”; o che, a partire sempre dall’1 febbraio, non hanno fatto “la dose di richiamo successiva al ciclo vaccinale primario entro i termini di validità delle certificazioni verdi”. Lo indica il decreto lege pubblicato nella notte in Gazzetta Ufficiale
Covid, esteso il Green Pass base
Il decreto prevede inoltre l’estensione del Green Pass base per altre attività. Chi non è vaccinato o guarito dal Covid, dovrà effettuare un tampone (e ottenere esito negativo) per poter accedere a uffici pubblici, servizi postali, bancari e finanziari, attività commerciali, accesso ai servizi alla persona (saloni di parrucchieri e centri estetici). In questo caso, chi accede senza certificato verde rischia una multa da 400 a 1.000 euro.
Covid, quando non serve il Green Pass
Il Green Pass continuerà a non essere necessario per l’accesso nei negozi che vendono beni alimentari, farmacie e attività dove acquistare con beni essenziali. Le eccezioni verranno individuate da un apposito atto secondario.

Covid, a scuola la regola dell’1-2-3
Per quanto riguarda la scuola, in quella dell’infanzia la sospensione dell’attività per dieci giorni scatta con un caso di positività. Gli alunni delle elementari andranno invece in dad con due contagi in classe. Alle medie e alle superiori, fino a un caso è prevista l’autosorveglianza e l’uso delle Ffp2. Con due, ricorrono alla didattica a distanza gli studenti che sono vaccinati o guariti da oltre 4 mesi e non hanno la dose di richiamo. Gli altri proseguono in presenza. Con tre casi nella stessa classe, è prevista la dad per dieci giorni per tutti. È la regola dell’1-2-3, già illustrata nei giorni scorsi.