Il governo italiano si prepara a cambiare il green pass per continuare la propria lotta al Covid. Il premier Mario Draghi ha più volte sottolineato che bisogna trovare il modo per permettere a imprese e attività commerciali di rimanere aperte. Una decisione che, in vista del Natale, assume ulteriore importanza, a causa di una socialità crescente che potrebbe far diffondere ancora di più il virus. E allora si parla di terza dose da somministrare a tutti, con l’apertura completa delle fasce d’età, ma anche e soprattutto di ridurre i tempi di validità del documento verde e di cambiare le regole per i tamponi. «La mia raccomandazione è di usare la mascherina il più possibile, perché la situazione delle prossime settimane è insidiosa», ha dichiarato ieri il ministro Speranza. La prudenza sembra essere la via per contenere il Covid.
Italia: terza dose per tutti e vaccini alla fascia 5-11 anni
Se dal primo di dicembre i richiami con le dosi booster saranno rivolti a chi ha più di 40 anni, l’intenzione del governo e di aprire ulteriormente alle altre fasce d’età. Il ministero della Salute sembra essere pronto a sbloccare ulteriormente la situazione, intensificando anche le campagne d’informazione per tentare di coinvolgere chi non ha ancora ricevuto alcun vaccino. Probabile che l’apertura a tutte le fasce d’età arrivi a gennaio. Intanto il prossimo 29 novembre potrebbe arrivare la conferma sulla campagna vaccinale rivolta alla fascia 5-11 anni, di cui si è parlato nelle scorse settimane e fortemente raccomandata dai pediatri.
Italia: si valuta la riduzione della validità del green pass da 12 a 9 mesi
Capitolo green pass. Il documento potrebbe durare non più 12 mesi ma 9. Una riduzione che va di pari passo con quel calo dell’efficacia dei vaccini che sta mettendo in guardia gli scienziati. Speranza ha escluso, inoltre, che si possa scendere a 6 mesi. A tenere banco, però, sono i tamponi. Il governo sta studiando una “ricetta” per ridurre la validità dei green pass rilasciati con test molecolari e antigenici. I primi passerebbero da scadere dopo 72 ore a durarne 48. I secondi scenderebbero da 48 a 24. Il problema, però, non è di semplice risoluzione, a causa dei tanti tamponi processati quotidianamente e dei tanti non vaccinati che li utilizzano.