Covid, l’antibiotico Zitromax esaurito in tutta Italia

Redazione
13/01/2022

Il farmaco più utilizzato contro i sintomi respiratori del virus è da giorni introvabile nelle farmacie. La difficoltà nel reperimento del medicinale è dovuta all'enorme utilizzo negli ultimi due mesi.

Covid, l’antibiotico Zitromax esaurito in tutta Italia

Lo Zitromax, cioè il medicinale più utilizzato per i malati di Covid sia in ospedale che a casa, in quanto prescritto da tutti i medici insieme alla tachipirina per la terapia domiciliare, è esaurito in tutta Italia. Da giorni l’antibiotico non si trova più nelle farmacie. La difficoltà nel reperimento del medicinale è dovuta all’enorme utilizzo negli ultimi due mesi, legato all’aumento dei contagi, e probabilmente all’accaparramento anche da parte di chi non ha contratto la malattia, ma ha timore del contagio.

Zitromax, introvabili anche i generici con azitromicina

Insieme a Zitromax, che è commercializzato da Pfizer, sono diventati introvabili anche tutti i farmaci generici equivalenti contenenti il principio attivo, ovvero l’azitromicina: nell’Italia della quarta ondata, attanagliata da Omicron, a mancare sarebbe proprio la molecola necessaria per la produzione del farmaco, che viene prescritto in associazione con antiinfiammatori. Zitromax è esaurito su tutti gli scaffali e in tal senso la principale preoccupazione riguarda la carenza del farmaco nella sua versione pediatrica, sotto forma di sciroppo. Tra i genitori dei bambini positivi è scoppiato il panico, come testimoniano i tanti appelli pubblicati su Facebook, ad esempio sul gruppo “StappaMamma”.

Zitromax, l’ombra della speculazione dietro la carenza 

«Al momento non abbiamo avuto note da parte di alcuna azienda per quanto riguarda il ripristino delle forniture. Al momento chi trova qualche pezzo in giro è fortunato», ha detto a Repubblica Andrea Cicconetti, presidente di Federfarma Roma. «Da cinque giorni l’azitromicina è scomparsa. Sto sentendo tutti i grossisti possibili, i più grandi d’Italia, ma la risposta è sempre la stessa: non c’è», ha dichiarato al quotidiano il dottor Giuseppe Longo, titolare di una farmacia della Capitale, che teme speculazioni: «Non vorrei che l’abbiano tolta dal mercato italiano per venderla all’estero a prezzo più alto». Della carenza del medicinale sarà interessata l’Aifa, l’agenzia italiana del farmaco: tra le possibilità anche l’indicazione ad un utilizzo di un’altra famiglia di antibiotici al posto di quello mancante.