L’Europa è di fatto l’epicentro della nuova ondata Covid. L’allarme è stato lanciato dall’Oms secondo cui entro marzo 2022, se non si interverrà subito, nel Vecchio Continente ci saranno due milioni di morti per il coronavirus. Intanto l’Unione europea sta preparando una nuova raccomandazione per uniformare in tutti gli Stati membri la normativa sul Green pass (l’Eu Digital Covid Certificate) a partire dalla sua validità che dovrebbe essere fissata a nove mesi.
Ecco le misure che i Paesi Ue hanno approvato o stanno valutando per arginare i contagi.
In Francia si accelera con la terza dose
Come in Italia, dove si sta pensando a un Super Green pass e all’obbligo vaccinale per alcune categorie di lavoratori, anche in Francia il governo corre ai ripari. I nuovi contagi quotidiani nella media calcolata su sette giorni sono quasi raddoppiati: 18.189 quelli di domenica 21 novembre contro i 10.023 della domenica precedente (+81,4 per cento). Per questo il presidente Emmanuel Macron ha annunciato un Consiglio di difesa della Salute mercoledì 24 novembre per mettere a punto nuove misure di contenimento. Una delle proposte è accelerare la vaccinazione. In Francia più del 75 per cento della popolazione ha completato il ciclo. Un 10 per cento dei cittadini non ha ricevuto nemmeno una dose, il 13 per cento dei quali ha più di 80 anni. Il governo ormai non ha dubbi sulla terza dose necessaria per gli over 65 e a chi è stato vaccinato con il Jenssen per mantenere il pass sanitario oltre il 15 dicembre. Ma il booster potrebbe essere esteso ad altre categorie.
Esteso l’obbligo della mascherina in classe e in alcune regioni anche all’esterno
Il governo sta pensando, come in Italia, a reintrodurre l’obbligo di mascherina. In tutte le scuole è stato ristabilito dal 15 novembre. Alcuni dipartimenti lo hanno esteso anche all’esterno, in caso di assembramenti, e nei mercati compresi quelli natalizi. Quest’inverno sarà imposto anche sulle piste da sci: nelle file d’attesa e sugli impianti di risalita. Il Consiglio scientifico prevede che si dovrà tornare al telelavoro, anche se per il momento non sono state date indicazioni specifiche. In caso poi di aumento dei casi non sono esclusi lockdown e coprifuoco, nonostante le rassicurazioni del governo. Il portavoce Gabriel Attal ha assicurato a France Inter che non ci saranno chiusure né oggi né domani anche se nessuna misura è esclusa a priori. Il Consiglio scientifico insiste sulla necessità di rinforzare il tracciamento dei casi. Dal 15 ottobre i test antigenici rapidi e quelli molecolari non sono più gratuiti per i non vaccinati, a meno che non si abbia una prescrizione medica, si abbia avuto un contatto con un positivo o si tratti di un minorenne. Gli esperti spingono affinché i tamponi vengano fatti alla comparsa dei primi sintomi anche ai soggetti vaccinati.
Germania in allarme ma si procede a macchia di leopardo
In Germania si procede a macchia di leopardo. La scorsa settimana la maggioranza Spd-Verdi-Liberali ha ottenuto l’approvazione della legge che vieta chiusure nazionali, ma i Land più colpiti stanno varando norme in base allo stato di emergenza che scadrà il prossimo 25 novembre. La stessa cancelliera uscente Angela Merkel ha invitato i governatori a intervenire per tempo. Uno schiaffo a Olaf Scholz, suo successore in pectore. Per i turisti in arrivo da Paesi a rischio c’è una quarantena di 10 giorni, ridotta a 5 con un tampone negativo.
Baviera: chiusi bar e discoteche, regola del 2G per parrucchieri e 2G+ per eventi pubblici
Venerdì 19 novembre, il governatore della Baviera Markus Söder – favorevole all’obbligo vaccinale – ha annunciato un nuovo pacchetto di misure che si applicherà da mercoledì fino almeno al 15 dicembre. Si potranno incontrare al massimo cinque persone di due famiglie (esclusi dal conteggio gli under 12 e i minorenni completamente vaccinati). Viene estesa la regola 2G – accesso a determinati luoghi solo se guariti o vaccinati (geimpft e genesen) – anche a parrucchieri e servizi per la cura della persona. I non vaccinati non potranno accedere a università, scuole di ogni tipo e autoscuole. Viene introdotto il coprifuoco dalle 22, mentre i club, le discoteche e i bar dovranno chiudere completamente per tre settimane; annullati i mercatini di Natale. Gli eventi culturali e sportivi possono svolgersi con una capacità massima del 25 per cento di pubblico e si applica la regola del 2G+: persone vaccinate o guarite ma con tampone negativo. Questo inasprimento riguarda anche strutture per il tempo libero come bagni, saune, funivie, sale giochi o fiere.
Sassonia: chiusi bar e locali, niente mercatini di Natale
In Sassonia chiuse le biblioteche e tutte le strutture culturali e ricreative. Chiusi anche bar, locali e discoteche e niente mercatini di Natale.
Assia: accesso a ristoranti e impianti sportivo solo a vaccinati e guariti
In Assia solo vaccinati e guariti potranno accedere alle sale interne dei ristoranti, impianti sportivi e centri culturali. È previsto anche un ulteriore inasprimento dell’obbligo di indossare mascherina. In futuro si applicherà a scuole, università, hotel, cinema o teatri. Il regolamento resterà in vigore fino al 23 dicembre.
Austria: lockdown e obbligo vaccinale: booster anticipato a 4 mesi
L’Austria lunedì è tornata in lockdown, il quarto dall’inizio della pandemia. Le nuove misure resteranno in vigore almeno 10 giorni, ma potrebbero essere anche 20 se la situazione dei contagi non migliorasse e se i reparti di terapia intensiva, ora al limite della capacità, non riuscissero a liberare letti. Il governo austriaco ha inoltre varato l’obbligo vaccinale dal primo febbraio e anticipato il booster a quattro mesi dall’ultima dose. Solo circa il 66 per cento degli 8,9 milioni di austriaci è completamente vaccinato, uno dei tassi più bassi dell’Europa occidentale. Durante il lockdown si potrà uscire di casa solo per andare al lavoro, acquistare beni essenziali e praticare sport all’aperto. Bar e ristoranti possono fornire solo servizio di take away. Tutti gli eventi culturali sono stati sospesi. Quelli sportivi si tengono senza la presenza di pubblico. Al momento le scuole sono aperte ma i genitori possono decidere se mandare o meno i propri figli.
Olanda e Belgio: chiusure anticipate dei locali e telelavoro
Misure restrittive sono entrate in vigore anche in Olanda – teatro di violente proteste contro le restrizioni a Groningen, Enschede, Leeuwarden, Rotterdam, l’Aia – bar e ristoranti devono chiudere alle 20. In Belgio torna obbligatoria la mascherina nei luoghi pubblici e i lavoratori non essenziali dovranno lavorare per almeno quattro giorni alla settimana da casa.
Londra punta tutto sulla terza dose, Dublino via al 2G
Londra continua sulla sua strada: nessuna nuova misura restrittiva, nemmeno l’obbligo di mascherina al chiuso. Il governo punta tutto sulla terza dose di vaccino. In Irlanda è stata invece prevista la chiusura a mezzanotte per i locali e la richiesta di un Pass 2G per accedere a cinema e teatri. Ai lavoratori non essenziali è stato richiesto di lavorare da casa.
Grecia stretta sui non vaccinati
In Grecia è arrivata una stretta contro chi non si è vaccinato che non potrà mangiare al ristorante, andare a teatro, cinema, palestre e musei. Per gli over 60 il Green pass ha la durata di 7 mesi, in modo da spingere le categorie più a rischio a farsi la terza dose.
Spagna: l’alto tasso di vaccinazione ha evitato nuove restrizioni
La Spagna è uno dei Paesi meno colpiti da questa ondata. Anche se non c’è l’obbligo di Green pass, l’altissimo tasso di vaccinazione, quasi totale tra gli over 70, ha evitato chiusure e strette ulteriori. Oltre al certificato verde europeo, i turisti devono presentare un modulo governativo di sorveglianza sanitaria.
Portogallo verso l’obbligo di mascherina all’aperto
Il Portogallo, tra i Paesi più vaccinati al mondo (il 98 per cento degli over 25), sta pensando di reintrodurre l’obbligo di mascherina all’aperto. Al momento sono esclusi lockdown.
Slovacchia e Repubblica Ceca: semi lockdown per i non vaccinati
In Slovacchia si sta considerando l’ipotesi di introdurre un lockdown di tre settimane alla luce del notevole aumento di casi di Covid-19 nel Paese, in linea con quanto già fatto nella vicina Austria. Intanto nel Paese, così come in Repubblica Ceca, è previsto di fatto una stretta per i non vaccinati che non potranno più accedere a bar, ristoranti ed altri locali con il semplice tampone.
Ucraina: 33 euro a chi si vaccina e restrizioni ai non vaccinati
In Ucraina, il presidente Volodymyr Zelensky ha promesso mille grivnia, pari a 33 euro, per chi si vaccina. Nel Paese il tasso di vaccinazione è tra il 20 e il 28 per cento. Lockdown per i non vaccinati che non possono accedere a luoghi pubblici e mezzi di trasporto. Per andare al lavoro devono essere in possesso di un test negativo.
Slovenia e Croazia: obbligo di Green pass e chiusure anticipate bar e ristoranti
In Slovenia dal 5 novembre c’è l’obbligo di Green pass, chiusure anticipate per bar e ristoranti. Il tasso di popolazione immunizzata supera di poco il 54 per cento. In Croazia il governo intende lanciare il Green pass sul lavoro e a scuola.
Svezia: sul tavolo il Green pass per eventi al chiuso
Dopo aver tolto ogni misura anti Covid, anche la Svezia intende porre l’obbligo di Green pass dal primo dicembre per partecipare a eventi al chiuso con più di 100 persone. L’82 per cento della popolazione ha ricevuto due dosi.