Covid: tutti i dubbi sul modello svedese

Redazione
02/09/2021

Niente lockdown e mascherine in Svezia per tutta la pandemia. Il modello Tegnell funziona? I numeri dicono che 1 svedese su 10 si è ammalato.

Covid: tutti i dubbi sul modello svedese

Nessun lockdown, mascherina solo consigliata sui mezzi pubblici e locali affollati, scuole aperte in piena pandemia da Covid e 16 mesi a ripetere che «i risultati si vedranno sul lungo periodo». È stato ed è il modello con cui la Svezia ha affrontato l’emergenza.

La Svezia e il modello Tegnell

Il modello Tegnell, dal nome dell’epidemiologo svedese alla guida dell’azienda di salute pubblica del Paese scandinavo, continua a suscitare opinioni polarizzate a livello mondiale. Se il Telegrah lo benedice sottolineando che ha salvaguardato Pil (che comunque è crollato del 3 per cento, al di sopra della media scandinava) e salute mentale dei cittadini, Business Insider replica che i numeri del contagio in Svezia sono la quintessenza del fallimento della scelta di avvallare una linea tanto lassista.

Svezia: i numeri del contagio

I dati del resto danno ragione al magazine economico dato che su 10 milioni di svedesi se ne sono ammalati 1.100.000, ovvero l’11 per cento, una percentuale molto al di sopra del 2,9 per cento dei norvegesi e del 2,2 dei finlandesi. Il gran numero di contagi, però, ha favorito la cosiddetta immunità di gregge dato che oggi, mentre la curva epidemiologica torna a salire un po’ ovunque, quella svedese punta al ribasso a causa dell’immunizzazione da contagio.

La coscienza civica svedese

Non è però il solo fattore che influisce sui numeri svedesi. Secondo gli osservatori internazionali che da 16 mesi si interrogano (a rischio delle solite strumentalizzazioni) sull’efficacia del metodo ipotizzato da Andres Tegnell nel controllo del del virus l’elemento di controllo più efficace è stato quello della coscienza civica degli svedesi. Basti pensare che la prima cittadina svedese a contrarre il virus, di ritorno da un viaggio a Wuhan, quando ancora il coronavirus era un contagio lontano e distante, si era auto-isolata nella sua casa in maniera istintiva e non aveva contagiato neppure una persona.

Poca gente e molto chiusa

A questo fattore va aggiunta la bassa densità demografica e la scarsa propensione alla vicinanza umana degli svedesi che hanno reso più facile circoscrivere i contagi; entrambi i fattori in nazioni come Italia, Spagna, ma anche Inghilterra, Francia e Germania non si verificano da un punto di vista culturale e demografico. A questo si aggiunge l’eccellenza della sanità svedese in grado di assorbire e contenere l’impatto dell’onda Covid. Nonostante questo quadro, però, più di uno cittadino su 10 si è ammalato. Se il modello Tegnell fosse stato esportato alle nostre latitudini sarebbe stata una carneficina.