Nonostante l’appello dell’Oms a non abbassare la guardia, tanti Paesi europei hanno deciso di allentare o togliere del tutto le restrizioni contro il Covid. La curva dei contagi rallenta, nonostante i 90 milioni di casi registrati in appena 10 settimane dall’arrivo della variante Omicron, generando l’ottimismo di chi governa. Mentre la Danimarca ha già deciso di togliere ogni regola, anche la Norvegia e altre nazioni si preparano a compiere questo passo, considerato propedeutico al ritorno alla normalità.
Danimarca: il primo paese Ue ad aver tolto le restrizioni
L’1 febbraio per la Danimarca rischia di essere ricordato come una data storica. Il governo di Copenaghen ha infatti deciso di abolire tutte le misure restrittive, diventando così il primo paese dell’Unione europea a farlo. Tutte le norme anti Covid sono state ritirate: niente più mascherine, passa sanitari né orari ridotti per bar e ristoranti o limiti per assembramenti. Da ieri, anche i locali notturni hanno riaperto i battenti. Una scelta che ha fatto discutere per due motivi. Da una parte perché già tra settembre e novembre il governo danese aveva tentato, fallendo, di affidarsi al senso di responsabilità della sua comunità e all’alto tasso di immunizzazione raggiunta. Dall’altra perché ancora oggi la Danimarca fa registrare record di contagi, con circa 50mila nuovi casi al giorno. Ciò nonostante, gli ospedali non hanno vissuto la pressione che si prospettava, anche grazie alla media del 60 per cento di vaccinati con terza dose.
La Norvegia segue la Danimarca
Con una conferenza stampa chiara e decisa, il premier norvegese Jonas Gahr Stoere ha annunciato la revoca di molte misure anti Covid. «Siamo ben protetti dai vaccini, per questo possiamo allentare molte misure», ha dichiarato. Tolte le restrizioni ai ristoranti, che non potevano servire alcolici dopo le 23, e cancellato l’obbligo di smart working, oltre al limite di 10 persone per incontri in abitazioni private. Resta viva la raccomandazione per il distanziamento sociale, così come l’utilizzo delle mascherine. Stoere ha comune precisato che se la situazione dovesse richiederlo, con un aumento dei ricoveri, le norme saranno prontamente reinserite.

Francia e Gran Bretagna: numeri alti ma misure allentate
Anche la Francia, da oggi, cancellerà alcune regole per un progressivo ritorno alla normalità. Sono state settimane dure per il paese francese, che ha visto il proprio numero di cittadini colpiti dal Covid salire verso un picco che sembrava non arrivare mai. Ora, con i numeri in calo anche nelle terapie intensive, il governo ha deciso di togliere i limiti di accesso ai siti aperti al pubblico, di bloccare l’obbligo di smart working e di eliminare le mascherine all’aperto. In Gran Bretagna già da settimana è stato tolto l’obbligo di mascherine ed è stato cancellato il green pass, provvedimento molto discusso sin dall’adozione.
L’Austria sposta il coprifuoco
Tra i paesi meno inclini ad allentare le restrizioni c’è l’Austria. Ciò nonostante, il lockdown per i non vaccinati è terminato il 31 gennaio, sebbene ora possano soltanto uscire per incontrare altre persone, ma senza accedere a negozi, bar, ristoranti o eventi pubblici. Dal 5 e dal 19 febbraio, invece, ci saranno altri due step: prima il coprifuoco passerà dalle 22 alle 24 per i locali, mentre gli eventi potranno ospitare 50 persone e non più 25; poi cadrà l’obbligo di green pass rafforzato.
In Spagna torna la movida
I cittadini spagnoli, invece, attendono con impazienza l’11 febbraio. Sarà quella la data in cui cadranno alcune restrizioni, in virtù del buon andamento dei dati su positivi e ricoveri. Si parla di una riapertura dei locali notturni e della movida, ma anche dell’eliminazione del green pass, che rischia di rimanere in vigore solo per discoteche e ristoranti con più di 50 clienti.
