Metà Italia è in giallo e alcuni territori sono già diventati arancioni. Undici comuni della Calabria, per la precisione, a cui dalla prossima settimana rischia di aggiungersi la Liguria, dove il tasso di occupazione dei letti in ospedale inizia a preoccupare. Dal bianco al giallo cambia poco o nulla, ma dal giallo all’arancione? Facciamo chiarezza.
In arancione le restrizioni riguardano soprattutto i no vax
Con l’entrata in vigore del Super Green Pass e poi con i vari “aggiustamenti” successivi, il governo ha via via introdotto importanti limitazioni per i non vaccinati, che sono valide in qualsiasi fascia di colore: chi è privo del lasciapassare sanitario rafforzato, adesso, non può nemmeno bere un caffè al bancone del bar. Ebbene, saranno i no vax a risentire dell’eventuale passaggio in arancione, mentre per gli altri cambierà ben poco.

In arancione chi ha il Super Green Pass può muoversi senza problemi
Le persone prive di Super Green Pass, infatti, in zona arancione non potranno uscire dal Comune di residenza, se non per motivi di lavoro, necessità o urgenza, proprio come succedeva in passato per tutti. Chi è in possesso del certificato verde rafforzato non solo potrà spostarsi da un comune all’altro, ma anche tra regioni di questo colore. In zona arancione, inoltre, le attività restano aperte, con le stesse regole di accesso della zona gialla.
Arancione, le soglie che portano al cambio di colore
Per la zona arancione ci sono tre soglie: incidenza superiore ai 150 casi ogni centomila abitanti, 30 per cento di posti letto occupati da malati Covid nei reparti ordinari e 20 per cento nelle terapie intensive. In zona arancione, almeno per i vaccinati, non ci sono di fatto restrizioni impattanti. Tutto cambierebbe invece in caso di passaggio in rosso: in una regione di questo colore, le restrizioni sarebbero valide per tutti, senza alcune distinzioni. Negozi e locali di ristorazione chiuderebbero ( consentito soltanto l’asporto e la consegna a domicilio), e nessuno potrebbe uscire dal proprio Comune di residenza, se non per i noti motivi di lavoro, necessità o urgenza.