Il 2022 si è aperto nello stesso modo in cui si è chiuso il 2021. I contagi da Covid corrono e ieri, con pochi tamponi, 278.654, e tanti nuovi casi, ben 61.046, il tasso di positività è schizzato al 21,9 per cento. Un rapporto in netta crescita rispetto ai giorni precedenti e che ha portato gli scienziati ad analizzare nuovamente l’impatto reale della variante Omicron sulla pandemia. Ieri il Guardian ha riportato i risultati di alcuni studi che evidenziano la minor pericolosità di Omicron rispetto all’altra versione del virus Covid, la Delta. A questo si aggiungono le dichiarazioni di sempre più virologi o esperti che parlano della variante come lo stadio dell’infezione che porterà la pandemia a trasformarsi in endemia.
Covid, con Omicron casi quadruplicati in Italia
I numeri del Covid, relativi alla variante Omicron, impongono una riflessione precisa. Da una parte, l’aumento dei casi è, in alcune regioni, praticamente quadruplicato in poche settimane. Un dato che evidenzia ancora una volte come la versione sudafricana del virus sia la più contagiosa di tutte. Dall’altra, il dato delle ospedalizzazioni e dei decessi non ha subito brusche impennate, ribadendo quanto detto da virologi e scienziati sulla minor pericolosità rispetto a Delta. I numeri parlano di 680.688 nuovi contagi in Italia nel periodo compreso tra il 27 dicembre e il 2 gennaio. In una settimana si parla del 163 per cento in più rispetto alla precedente, quando i casi complessivamente erano stati 258.143 (e la crescita rispetto ai sette giorni prima del 57,7 per cento). Abruzzo, Molise e Toscana sono le Regioni maggiormente colpite dalla variante, tutte con un aumento di oltre il 300 per cento. Superano il 200, invece, Campania, Puglia e Umbria. La Liguria, le Marche e il Veneto, insieme alla provincia autonoma di Bolzano, sono le meno colpite dall’effetto di Omicron.
Covid, alcune Regioni potrebbero diventare arancioni
Il dato preoccupante è relativo alle terapie intensive, che in alcune aree stanno per superare il 20 per cento dell’occupazione. Si parla ad esempio di Liguria e Marche, dove la presenza della variante Omicron è minore rispetto ad altre aree e il Covid sta generando effetti più gravi. Rischiano anche la Calabria e la provincia di Trento. Da oggi sono passate al colore giallo anche Lazio, Piemonte, Sicilia e Lombardia, oltre a Calabria, Friuli, Marche, Veneto e le province di Trento e Bolzano.

Le Foche: «Omicron sarà la variante ponte per il passaggio dalla fase pandemica a quella endemica»
E sempre a proposito della variante Omicron, anche l’immunologo del Policlinico I di Roma, Francesco Le Foche, si è espresso sul suo impatto. «Credo che nel giro di due o tre mesi arriveremo, proprio grazie alla variante Omicron, al passaggio dalla fase pandemica a quella endemica. Dovremo imparare a convivere con il virus non tralasciando comportamenti attenti e responsabili. Perché ciò avvenga è però necessario andare avanti con le vaccinazioni, immunizzando quante più persone possibile». Un passaggio dalla pandemia all’endemia di cui già avevano parlato sia il sottosegretario alla Salute, Paolo Sileri, sia il primario di infettivologia al Policlinico di Tor Vergata, Massimo Andreoni.
Covid e Omicron, l’alto numero dei contagi frena l’Italia
Ciò nonostante, in attesa che la situazione migliori, l’Italia rischia di restare ferma dal punto di vista lavorativo. Tanti i settori che stanno facendo i conti con il gran numero dei contagi dei propri dipendenti. Su tutti, quello del trasporto pubblico. Se già da giorni in Lombardia si vive un costante stato di allarme, con oltre 100 corse al giorno soppresse, oggi la situazione riguarda tutta Italia. Trenitalia, così come fatto da Trenord, è costretta a sopprimere numerosi treni per l’assenza di dipendenti a causa del Covid. Il 5 per cento dei treni regionali sono stati cancellati e il numero è in crescita. Il trasporto soffre in ogni Regione. Un terzo dei dipendenti è assente a Firenze per colpa del virus, mentre in Campania l’11 per cento delle corse dell’Ente Autonomo Volturno è stato soppresso. Un caos che interessa anche i voli, con cancellazioni che vanno avanti in tutto il mondo ormai da quasi un mese.
Il Covid ferma l’Italia: i servizi a rischio
Oltre ai trasporti, anche i servizi di spazzamento e raccolta rifiuti in numerose città procedono a singhiozzo. Lo stesso dicasi di case di cura e Rsa, che iniziano a perdere numerosi dipendenti a causa del Covid e dei contagi dovuti alla variante Omicron. In questi luoghi, dove l’attenzione è doppia, continua a mancare il personale anche a causa delle poche assunzioni degli ultimi mesi. Reggono l’urto supermercati, negozi di beni essenziali, forze dell’ordine e comparto scuola. In quest’ultimo caso, le lezioni sospese nelle università visto il periodo di esami potrebbe agevolare la prosecuzione delle attività.
