Una nuova variante di Covid, dopo quella sudafricana, preoccupa gli scienziati. Si tratta della cosiddetta variante colombiana – identificata dalla lettera greca Mu o dal codice scientifico B.1.621 – che sarebbe ad alta contagiosità e ad elevato indice di trasmettibilità.
La variante colombiana: per l’Oms è “da seguire”
La nuova mutazione genetica del coronavirus è stata isolata per la prima volta a gennaio scorso e da allora sono in corso costanti analisi e test clinici per identificare e mappare il genoma. Finora l’Organizzazione Mondiale della Sanità l’ha classificata come “variante da seguire“ e l’Oms sottolinea che Mu presenta mutazioni che potrebbero indicare un rischio di “fuga immunitaria” ovvero di resistenza ai vaccini e aggiunge che sono necessari ulteriori studi per comprenderne meglio le caratteristiche. Con “variante da seguire” l’Oms identifica quelle mutazioni del virus al momento ritenute “non preoccupanti”, a differenza, ad esempio delle varianti Delta e Alfa, ma che hanno caratteristiche genetiche che potrebbero supporre indici di potenziale pericolosità e breve o medio termine.
Perché la variante Mu è potenzialmente pericolosa
A differenza della variante sudafricana che ha avuto un basso impatto sulla popolazione locale, quella colombiana sarebbe la responsabile della terza ondata di contagi nel paese sudamericano. Nel bollettino epidemiologico settimanale l’Oms ha scritto: «Nonostante la percentuale di diffusione della variante Mu nel mondo sia piuttosto bassa (inferiore allo 0,1 per cento) preoccupa il suo costante aumento in Colombia ed Ecuador dove ha raggiunto picchi rispettivamente del 39 e del 13 per cento».