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Il Covid rallenta la lotta a Hiv, malaria e tubercolosi

In un anno e mezzo sono stati ridotti gli stanziamenti per diagnosi e cura di malattie con un altissimo tasso di mortalità nel mondo.

8 Settembre 2021 14:01 Redazione
Il Covid rallenta la lotta a Hiv, malaria e tubercolosi

Nel mondo non si muore solo di Covid. In un recente studio il Global Fund – Fondo globale per la lotta all’Aids, la tubercolosi e la malaria – sottolinea come nell’ultimo anno e mezzo la polarizzazione degli studi medici scientifici sul virus Sars-Cov2 abbia distolto l’attenzione della comunità da altre malattie che ancora sono in circolazione e uccidono più del Coronavirus.

Hiv, malaria e tubercolosi uccidono più del Covid

Tubercolosi, malaria e HIV, ad esempio, hanno subito un’impennata di contagi con un proporzionale rallentamento in termini di diagnosi, cura e prevenzione dei casi. Secondo il rapporto sui risultati annuali dell’organizzazione per la prima volta nei suoi 20 anni di storia c’è stata una grave battuta d’arresto degli investimenti nei paesi poveri. I dati peggiori riguardano il trattamento della tubercolosi e della diagnosi e prevenzione dell’HIV.

Il Covid ostacola la ricerca sulle altre malattie

«I numeri sono una chiara conferma dei nostri presagi di quando si è iniziato a parlare di COVID-19 – afferma l’amministratore delegato dell’organizzazione, Peter Sands – Il Covid-19 è il peggior ostacolo nella lotta contro l’HIV, la tubercolosi e la malaria che abbiamo incontrato dalla creazione del Fondo globale. Ha moltiplicato le diseguaglianze, distolto fondi e risorse e interrotto l’accesso a cure e prevenzione. In questo modo molte più persone vulnerabili rischiamo oggi la vita».

I numeri dei contagi

Secondo il documento, il numero di persone che hanno ricevuto cure per la tubercolosi nel 2020 è diminuito di un milione rispetto al 2019. Il trattamento dei casi resistenti ai farmaci è calato del 19 per cento e quello dei casi ultraresistenti del 37 per cento. L’impatto, che l’organizzazione definisce catastrofico, potrebbe essere moltiplicato tenendo conto che ogni paziente può infettare circa 15 individui all’anno. Fino allo scoppio di COVID-19, la tubercolosi era la malattia infettiva più mortale del mondo, con 1,4 milioni di vittime nel 2019, e rimane la principale causa di morte tra le persone con HIV.

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